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  • La Fiorentina dimentica la rivalità: oggi la Juventus non fa poi così paura

    La Fiorentina dimentica la rivalità: oggi la Juventus non fa poi così paura

    • Giacomo Brunetti
    Non si respira l’aria di sempre in città. Sguardi, pensieri e timori sono rivolti alla Juventus, quando si avvicina la sfida, a causa di quella rivalità nata prima per i fiorentini e poi, negli anni, cresciuta anche da parte dei bianconeri. Un “odio” dichiarato quello dei viola, più nascosto e meno pubblico quello juventino, comunque presente. Un derby atipico, così come lo sono questi giorni che stanno precedendo la sfida. La Juventus si crogiola tra le perle di Paulo Dybala e i problemi difensivi, a Firenze invece si godono la spensieratezza di una squadra trascinata in campo da Federico Chiesa che, fin dall’addio di Federico Bernardeschi, si è caricato simbolicamente la squadra sulle spalle, cancellando le tracce di quello che nel capoluogo toscano viene etichettato come traditore, almeno per le modalità d’addio.

    UNA SQUADRA CHE APPASSIONA – Il primo obiettivo è stato centrato: riportare l’entusiasmo, seppur non ai massimi livelli. E nonostante il ridimensionamento, i problemi e le lotte interne, i tifosi si sono stretti intorno alla squadra, azzerando le ambizioni e credendo nei giovani in maglia viola. Si pensa partita per partita, senza fare programmi o proclami. Sostegno a Stefano Pioli, quello che non è mancato dopo le due sconfitte iniziali.

    CONVINZIONE – Non c’è sopravvalutazione dei propri mezzi, bensì la convinzione di poter dire la propria, al netto di un ostacolo proibitivo ma affrontabile, specialmente adesso. La rivalità, stavolta, sembra essere scemata, almeno nei giorni che stanno precedendo la sfida. Il turno infrasettimanale ha ridotto il tempo per pensare agli ostici rivali: meglio godersi la vittoria contro il Bologna, senza caricare eccessivamente di pressione la squadra, già al lavoro in un mutamento dedito alla perfezione dei meccanismi. “Il cuore non ci mancherà mai, non abbiamo paura della Juventus”, ha dichiarato Marco Sportiello ieri.

    INSIDIA FIORENTINAMassimiliano Allegri contro Stefano Pioli. I bianconeri non possono temere una Viola in fase di crescita, sebbene la formazione toscana sia una vera insidia per corsa, compattezza e giocate dei singoli. Non ha fenomeni, forse qualcuno potenzialmente, ma la gioventù, in questo modo, non fa dormire sonni tranquilli. Perché se i bianconeri sono obbligati a vincere, ai gigliati una sconfitta verrebbe perdonata. Sarebbe un colpo, ridimensionerebbe l'entusiasmo che si è creato nelle ultime due settimane e potrebbe essere una sensazione negativa, ma un pessimo risultato sarà perdonato se ottenuto comunque con la grinta e la voglia che hanno contraddistinto i fiorentini fino a oggi.

    VIGILIA ATIPICA - Niente slogan. Questo il diktat silenzioso a Firenze. L'antagonismo c'è, ma almeno per stavolta è congelato. La miglior medicina per il gruppo, protetto dai tifosi con l'appoggio e il sostegno incondizionato mostrato, non comprende un elevato tasso di pressione. La carica arriva dai risultati recenti, con la spensieratezza di poter fare uno sgambetto alla grande rivale.
     

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