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    Scudetto alla Fiorentina, ora si può

    L'interpretazione dei sogni, pubblicato in tedesco nel 1899 con il titolo Die Traumdeutung, è una delle opere più celebri di Sigmund Freud, il fondatore della psicoanalisi. Essa segna il passaggio del metodo psicoanalitico dalla semplice tecnica della libera associazione di idee al nuovo metodo che privilegia direttamente l'attività onirica, che di per sé annulla o almeno limita considerevolmente l'attività censoria della ragione. Che i Della Valle abbiano sogni (incoffessabili) di grandezza è pacifico. Quando negli anni ’90 Diego apparve sulla scena finanziaria italiana segnalando di aver superato la soglia del 2% nell’azionariato di Mediobanca, molti rimasero stupiti. L’allora quarantenne imprenditore marchigiano aveva iniziato ad affiancare all’attività di imprenditore quella di finanziere: in entrambe le attività avrebbe avuto ottimo successo.

    L’acquisto della Fiorentina avrebbe aggiunto un altro tassello alla strategia di crescita del gruppo, arricchita poi dalla quotazione in borsa dell’azienda. Poi è venuta la consegna in opa a BNP Paribas del 5% delle azioni della Banca Nazionale del Lavoro, con plusvalenza di 300 mln euro e, nel 2013, quella di 360 mln di usd ottenuta sulle azioni Sacks. Quest’ultima operazione è particolarmente importante perché denota il respiro oramai internazionale delle strategie di mister Tod’s (primo azionista di Sacks era il tycoon messicano Carlos Slim, uno degli uomini più ricchi al mondo). Ora, a due anni di distanza dall’ultima grande operazione finanziaria e con i valori borsistici di Tod’s reduci dall’ annus horribilis 2014 nel quale l'azione Tod's ha perso quasi il 50% del suo valore in Borsa, DDV potrebbe in un sol colpo dare la svolta a tre dossier.

    Sul Corriere della Sera di giovedì 19 febbraio è stato posto l'accento sulla valorizzazione della partecipazione in Intercept Pharma, società di grandi promesse nella cura dell’epatite cronica, ultimamente raccolta anche da investitori del calibro di Fidelity e Carmignac, e il cui valore è di 5 miliardi di dollari, quasi il doppio del Monte dei Paschi di Siena senza aver mai fatto un euro di utile. La vendita di tale partecipazione potrebbe fornire i mezzi per dare scacco all’acerrimo rivale torinese, sia in campo sportivo che in campo finanziario. La Fiorentina pare oggi una delle squadre più attrezzate per tentare di dare l’assalto all’egemonia juventina in campo domestico. Con pochi ma significativi ritocchi e forte dell’operazione Cuadrado, non pare impossibile mirare al bersaglio grosso nella prossima stagione quando la Vecchia Signora, probabilmente orfana di Paul Pogba, sacrificherà il campionato alle ambizioni in Champions. Roma e Napoli, probabilmente gravate da percorsi in Europa più lunghi, saranno meno lontane. Le milanesi dovranno rifondarsi e la Fiorentina, a 45 anni di distanza, potrebbe ambire allo scudetto, magari sfoltendo la rosa e concentrando tutte le energie sul campionato.

    La disfida con gli Elkann, e soprattutto con Marchionne, potrebbe continuare con il rastrellamento di Rcs Rizzoli Corriere della Sera, altro dossier caldo che vede l’imprenditore di Porto Sant’Elpidio fortemente contrapposto al gruppo Fiat Chrysler. Totalmente insoddisfatto della deriva dell’azienda e delle forti minusvalenze accusate a fronte dell’immobilismo del management e del patto di sindacato, DDV potrebbe dare una svolta al proprio business, diversificando in un settore attualmente derelitto ma potenzialmente redditizio in una fase di rimbalzo economico. Sogni mostruosamente proibiti? Forse, ma l’alternativa sarebbe l’uscita sottotraccia, e i signori Tod’s non sono soliti ritirarsi in buon’ordine …

    Attilio Rapaci

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