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  • Fiorentina, ti serve un nuovo presidente?

    Fiorentina, ti serve un nuovo presidente?

    • Luca Cellini

    Un po' come accadeva ai tempi di Vittorio Cecchi Gori, che lasciava controllare il suo club da dirigenti di cui si fidava, e che poi in realtà hanno contribuito al fallimento della società nell'estate del 2002. anche all'interno della Fiorentina guidata dalla famiglia Della Valle esistono diverse 'anime'. Ci sono uomini vicini all'attuale patron Andrea - l'amministratore Sandro Mencucci su tutti, ma anche consiglieri di minoranza come l'avvocato Montagna -, e poi c'è la cosidetta 'ala forte': ad esempio Pantaleo Corvino, d.s. e 'tuttofare tecnico' per volontà diretta di Diego Della Valle, il consigliere Paolo Panerai, direttore della rivista Class e amico fraterno del suddetto imprenditore, ma anche Mario Cognigni, presidente da quasi due anni. Quest'ultimo era fortemente contrario ad assumere tale carica, ma del resto ai Della Valle, invischiati loro malgrado nella vicenda Calciopoli, avevano bisogno di un 'prestanome' di fiducia che li sostituisse al vertice della loro società calcistica.

    Mario Cognigni ha interpretato il ruolo assegnatogli da 'ignorante del calcio', un po' ricalcando le orme di Alberto Sordi, presidente del Borgorosso Football Club, schiavo del personaggio che gli è stato costruito intorno, e un po' esaltandosi, visto il rapporto complice instaurato con i media cittadini - soprattutto quei quotidiani di cui i Della Valle sono comproprietari -, che lo hanno reso un vero e proprio uomo di comunicazione, ruolo per lui inedito. Così il pendolare per eccellenza della società gigliata - dal lunedì al venerdì lavora nella fabbrica Tod's di Casette d'Ete e piomba a Firenze quasi esclusivamente nei week-end - si è fatto riconoscere soprattutto per dichiarazioni avventate (dal 'fine farsa' per la vicenda sul rinnovo contrattuale di Riccardo Montolivo, alla 'tempesta di idee' per il mercato invernale), oltre che per una chiara inattitudine a parlare di calcio. Con il tempo però, sempre attraverso la stampa, sono emersi i particolari di un rapporto non troppo idilliaco con altri dirigenti del club, Pantaleo Corvino su tutti. Quest'ultimo, accusato di aver fatto saltare spesso trattative all'ultimo minuto, era stato messo sotto esame dallo stesso Cognigni, senza però che i risultati siano migliorati nelle recenti sessioni di mercato.

    Ecco che la decisione dell'ex patron Diego Della Valle, azionista di maggioranza della Fiorentina (possiede il 99% delle azioni) nonché 'primo tifoso', di confermare Pantaleo Corvino almeno per un altro anno, potrebbe spingere Mario Cognigni a dimettersi dal ruolo di presidente, in contrasto con tale scelta. Pur essendo legato a tutti gli effetti mister Tod's, Cognigni non accetterebbe più il ruolo di mero esecutore delle volontà dellavalliane, e sarebbe stanco della posizione dominante di Corvino. L'attuale numero uno starebbe preparando un discorso da pronunciare nel prossimo consiglio d'amministrazione, che porti a riflettere tutti i partecipanti sia sugli errori più o meno recenti dell'uomo mercato della Fiorentina, sia sui danni economici da questi creati.

    L'ipotesi delle dimissioni da presidente di Cognigni viene aprioristicamente esclusa dai fratelli Della Valle: Andrea ha avuto per lui parole d'affetto molto importanti anche soltanto una settimana fa, nella sua ultima visita fiorentina. Tuttavia non è escluso lo studio di nuovi nomi da far entrare in società, qualora davvero quello fosse irremovibile la sua posizione. Da eliminare subito suggestioni che portano ad ex viola, come Giancarlo Antognoni (come vorrebbe la stragrande maggioranza dei tifosi della Fiorentina). Alla bandiera gigliata non saranno mai perdonate quelle parole pronunciate a ridosso dell'acquisizione del club da parte della famiglia Della Valle, in cui gli imprenditori marchigiani venivano accusati di aver acquistato la società solo dopo il fallimento, a costo zero, per meri fini di speculazione edilizia nella città di Firenze.

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