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  • Fiorentina, c'è Vargas:| Ma il suo futuro è al Bayern
Fiorentina, c'è Vargas:| Ma il suo futuro è al Bayern

Fiorentina, c'è Vargas:| Ma il suo futuro è al Bayern

  • L.C.

Non se n'è accorto praticamente nessuno ma domenica pomeriggio è tornato anche lui. L'eterno infortunato (quest'anno), colui che ultimamente si era fatto notare più da vigili e pedoni mattinieri che non dai tifosi della Fiorentina. Juan Manuel Vargas è di nuovo un giocatore a disposizione di Sinisa Mihajlovic. Uno spezzone di gara per tornare a farsi vedere dopo mesi di letargo.

La storia del peruviano è roba da scriverci un romanzo. Sempre sopra le righe, nel bene o nel male. Fin dai giorni precedenti al suo arrivo in viola ha fatto penare come pochi. Preso? Affare saltato? Un tira e molla infinito dovuto solo e soltanto alla sua volontà. Voleva restare a Catania un altro anno (si sarebbe liberato a zero dodici mesi dopo), o al massimo trasferirsi al Real Madrid. Uno coi piedi per terra, il ragazzo. Tanto che neanche il giorno della sua presentazione riuscì a far star tranquilli i tifosi. 'Firenze è una tappa di passaggio importante per poter arrivare in una grande'. Sincero, se non altro.

Vennero poi i primi mesi sul campo, le convinzioni di Prandelli ed un rendimento ai limiti del disastroso. Costretto a giocare terzino risultò a lungo uno dei più clamorosi flop della storia recente della Fiorentina. Pagato quasi 14 milioni di euro, fu una delle cause dei dissapori (diciamo così, via) tra l'attuale commissario tecnico della Nazionale e Pantaleo Corvino, furibondo per l'investimento che rischiava di fallire. Alla fine anche il mister capì che era inutile insistere contro la volontà del 'testone' (parole di Prandelli) e lo spostò 30 metri più avanti. Il risultato fu devastante. Come sempre, da un eccesso all'altro.

Chilometri macinati, diluvio di cross sulla testa di Gilardino, ed il 'Franchi' incredulo davanti alla potenza devastante del mancino venuto dal Perù. Diventò Loco (pazzo) motiva, per il suo essere come un treno. Pesante, cattivo, impossibile da fermare. L'anno successivo (lo scorso), la stessa storia. Avanti e indietro sulla sinistra arrotando tutto e tutti con la promessa (mai mantenuta) di andarci davvero, in una grandissima. Lo voleva Mourinho, lo ha cercato la Juventus, e invece niente. La 'paura della piazza', già in fermento dopo l'addio di Prandelli, stoppò la cessione. C'è rimasto male, Juan, e ha perso ogni stimolo.

Una catena infortuni, fin dal ritiro di Cortina, e le vicende extra campo hanno fatto il resto. In pratica, in questa stagione, non s'è mai visto. Mai sui livelli in stile Bayern Monaco, nemmeno da lontano, più in infermeria che in campo. Adesso è tornato, con tanto di mistero al seguito. Dove lo mettiamo? Nel nuovo 4-3-2-1 di Mihajlovic c'è un posto per lui? In teoria sì, ed è quello al quale il tecnico serbo pensava dall'inizio del campionato. Interno di centrocampo, sul centrosinistra. Lo vedremo in quella posizione? Probabilmente sì, anche se l'ipotesi di vederlo in panchina fino al termine di questo triste campionato è forte.

Il resto si vedrà, con la convinzione di essere in procinto del saluto. Proprio il Bayern, che l'anno passato testò sulla sua pelle la forza devastante di Vargas, si è già incontrato nello scorso gennaio con gli agenti del giocatore. Accordo (sulla parola) pressoché fatto, con il placet della Fiorentina. Del resto la sua storia con Firenze è stata così fin dall'inizio. Mai innamorati per davvero, sempre sul filo di lana, costantemente agli eccessi. Proviamo a godercelo, nel nuovo ruolo, per qualche mese ancora, e speriamo di venderlo al miglior prezzo possibile. Doveva andare così, e lo si è capito da subito.

(La Repubblica - Edizione Firenze)

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