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  • Flop, meteore e rimandati: chi finisce dietro la lavagna?

    Flop, meteore e rimandati: chi finisce dietro la lavagna?

    • MF
    Possiamo partire dalla media voto, dai numero di reti segnate o semplicemente dal rapporto costo del cartellino/rendimento. I criteri possono esser molteplici, ma in fondo le statistiche non fanno che confermare le impressioni dei tifosi: molti giocatori, in questo 2010, sono finiti dietro la lavagna con giusto merito, anzi demerito... Acquafresca Robert: In 12 mesi ha perso i crismi del predestinato. A Bergamo prima e a Genova poi non ha entusiasmato. Il fiuto del gol non si perde, ma la fiducia sì. Ha bisogno di una maglia da titolare. Spaesato Adiyiah Dominic: Ingaggiato sull'onda dello splendido mondiale U20 porta con se' un carico di promesse mai mantenute. L'ex Fredrikstadt è stato bocciato senza una chance ufficiale. Mistero Amantino Mancini: Un fantasma in maglia nerazzurra, riesce a fsre peggio al Milan. Accolto malissimo dal presidente Berlusconi, l'esterno brasiliano colleziona prestazioni imbarazzanti diventando il simbolo del mercato fallimentare rossonero. Ectoplasma Amauri Carvalho de Oliveira: Ha perso smalto rispetto alla prima stagione bianconera. L'impegno e la grinta non bastano per salvare un campionato mediocre che gli è costato anche la chiamata al Mondiale. Oriundo triste Amelia Marco: Il cambio di maglia in corsa, i contrasti con Gasperini, il carattere burbero, la perdita del Mondiale. L'unica via d 'uscita è la Premier oppure la tanto agognata Roma, glielo auguriamo. Inquieto Blasi Manuele: Ha lasciato Napoli in cerca di spazio, ma a Palermo la situazione è perfino peggiorata. I partneopei l'hanno già offerto al Genoa, ma gli estimatori di Blasi sono in netto calo. Toro seduto Bogdani Erjon: Fa peggio di Abbruscato, De Paula e Granoche. Da uomo mercato a uomo sul mercato. L'albanese chiude la stagioen con una media voto mediocre e con tante delusioni. Dimenticato Brkljaca Mario: "Se conferma nel Cagliari le doti tecniche, è la mezzala che fa per noi". Questa la presentazione agostana di Cellino. Evidentemente le promesse non sono state mantenute, il 25enne croato chiude con zero presenze la sua prima esperienza italiana. Meteora Cannavaro Fabio: Da vecchio condottiero ha retto critiche e mugugni, non è finito, ma forse deve scegliere un contesto meno esposto. Il Mondiale sarà l'ultima vetrina per trovare una destinazione più abbordabile. Grigio ma non domo Chevanton Javier: In Italia aveva lasciato bei ricordi, ma la rentree con l'Atalanta non è stata brillante. Oscurato da tiribocchi e Amoruso è diventato spettatore non pagante della retrocessione orobica. Forse rimpiange l'andalusa Siviglia. Inconsistente Cicinho Cícero João de Cézare: Doveva diventare il nuovo Cafu', ma ha dimostrato talmente poco da doversi rifugiare nell'amato Brasile. Non sara' rimpianto. Bluff Cigarini Luca: Benedetto da Donadoni è finito nel dimentatoio con Mazzarri, che preferisci mediani più incisivi e robusti. Il tecnico azzurro l'ha provato da trequartista con alterne fortune. Il suo futuro sembra lontano da Napoli, potrebbe finire all'Udinese come contropartita tecnica per Inler o D'Agostino. Timidone Corradi Bernardo: Acquisto fuori target dell'Udinese, cosi' come Geijo. L'ariete senese non mette dentro nemmeno un gol ufficiale e lascia Udine con la sensazione di aver buttato un anno. Fuori posto Crespo Hernan: Attaccante dalle qualità immense, aveva scelto Parma per chiudere la carriera in bellezza e per ritrovare tanti vecchi amici lasciati ai tempi d'oro. Dodici presenze senza reti con i ducali, ma fino a gennaio aveva fatto benino con la maglia del Genoa. Vecchio leone Diego Ribas da Cunha: a Brema era un diavolo, a Torino è diventato un agnellino. Sprazzi fugaci di classe, passo un po' troppo compassato. Chi si azzardo' a paragonarlo a Zidane deve chiedere venìa. Trottelerrante Doni Cristiano: Appena due gol, qualche panchina e troppe litigate con arbitri e avversari. Il lento declino di un ottimo giocatore. Capitan Rissa Doni Marangon: Da uomo copertina a uomo panchina. Il brasiliano si è fatto superare da J. Sergio e ora, gravato da un contratto oneroso, ha difficoltà perfino a cambiar maglia. Spodestato Geijo Alexandre Pazos: Che ci fa in serie A? A parte il fisico da corazziere è un giocatore insignificante che ha collezionato 4 presenze in tre mesi. Il curriculum parlava chiaro, operazione incomprensibile dell'Udinese. Illustre sconosciuto Grosso Fabio: Il ritorno alla Juve è stato, inaspettatamente, deleterio. Non ha perso il Mondiale perchè Lippi stravede per lui, ma deve riscattarsi al più presto. L'eroe di Germania 2006 sembra tanto lontano. Irriconoscibile Hitzlsperger Thomas: In Germania lo chiamavano il Martello, in Italia ha fatto la fine dell'incudine. Ha visto poco il campo a causa del rientro di Ledesma. Merita un po' di spazio in più, alla Lazio o altrove. Sprecato Hoffer Erwin: Bomber implacabile al Rapid Vienna, oggetto misterioso alle falde del Vesuvio. E' l'ultima oscura operazione firmata Pierpaolo Marino, il prezzo di acquisto è stato considerato, da molti operatori di mercato, eccessivo per un giocatore dalle buone doti atletiche ma dal talento mediocre. Assente Huntelaar Klaas-Jan: Frenato dal boom di Borriello il centravanti olandese ha mantenuto comunque un buon rapporto tra minuti giocati e gol fatti. Dopo aver assaggiato il calcio iberico e quello italiano forse proverà l'avventura in Premier. Tulipano triste Mchedlidze Levan: Classe 90 dal potenziale clamoroso ha rovinato il rapporto con il Palermo con le sue ripetute bizze. Reclamava spazio, ora probabilmente sara' ceduto per indisciplina. Cavallo pazzo Melo Felipe: Sono molteplici le cause di questo flop inatteso. E' costato troppo, ha giocato in posizione inadatta, e' troppo rissoso, non ha trovato supporto nel resto dei compagni. Non è un bidone, ma è stato il suo anno horribilis. Supervalutato Mexes Philippe: Amatissimo dal tifo giallorosso ha vissuto una stagione difficile sotto la gestione Ranieri. Il tecnico di Testaccio preferisce la coppia Juan-Burdisso, quindi molta panchina per l'ex Auxerre, che forse pensa di cambiare aria. Spettatore Morimoto Takayuki: Il talento e la rapidità non mancano, ma spreca ancoram olto sotto porta. Il Catania prima ha puntato su di lui, poi l'ha messo in disparte per lanciare Maxi Lopez. Puo' e deve migliare. Rimandato Onyewu Oguchi: Il possente stopper americano si era messo in mostra nell'ultima Confederations Cup, ma un pesante infortunio l'ha lasciato ai box per tutta la stagione. Dovrebbe lasciare il Milan per lasciare il posto a Yepes. Sfortunato Panucci Christian: Il diverbio nel sottopassaggio con Preziosi del Genoa, l'addio burrascoso e improvviso al Parma. Il suo caratteraccio è risaputo e il buon Christian fa di tutto per farcelo ricordare. Recidivo Quaresma Ricardo: Due anni ad inseguire una maglia da titolare ed una consacrazione che non è arrivata. Fumoso e inconsistente, rende bene solo in patria. Estetico Rubinho Fernando: Accompagna il Livorno in B senza infamia ne' lode. Ha sofferto i ripetuti cambi di maglia. Non è un fenomeno, ma merita un po' di fiducia, magari all'estero. Depressinho Santon Davide: L'ex pupillo di Mou è finito nel dimenticatoio proprio quando tutti parlavano di possibile convocazione per il Mondiale sudafricano. Fisico e stoffa non mancano, ma non ha gestito al meglio i primi sprazzi di fama. Acerbo Suazo David: Doveva esaltarsi con il gioco di Gasperson, invece è incappato in una stagione mediocre per il Grifone. Non è tutta colpa sua, avra' sicuramente spazio nella prossima stagione. Frenato Tavano Francesco: In cadetteria faceva il fenomeno, in A perde smalto e fiducia. Oggetto delle invettive del pubblico, reagisce con profesisonalità ma finisce in malinconia. Disperso Tissone Fernando: Il giovane Poli gli ha rubato il posto con veemenza, facendo dimenticare a molti che l'argentino ha 24 anni e ancora molto da dare. Con l 'addio di Del Neri e forse di Palombo potrebbe ritrovare una maglia da titolare. Accantonato Zalayeta Marcelo: Ripete il bottino della scorsa stagione: 4 reti in circa 30 gare. Il 32enne uruguagio è esperto e conosce i movimenti, ma ormai puo' giocare solo in squadre di basso livello. Gattone di marmo Zarate Mauro: un lungo letargo intervallato da lampi di felina classe. Troppo poco per uno con i suoi mezzi tecnico-atletici. Tre reti in 31 partite, migliaia di dribbling e la sensazione che non sia capace di far il salto di qualità. Involuto

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