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  • Focus Primavera. Juve, Baroni: 'Conte fuoriclasse, fondamentale Liedholm'

    Focus Primavera. Juve, Baroni: 'Conte fuoriclasse, fondamentale Liedholm'

    • Marco Gentile

    La Juventus Primavera punta a riconfermarsi su alti livelli anche in questa stagione dopo aver vinto il Torneo di Viareggio in quella passata. In esclusiva per Calciomercato.com ha parlato Marco Baroni, allenatore della squadra bianconera, ex giocatore cresciuto nelle giovanili della Fiorentina che ha militato anche nell'Udinese, Roma, Lecce, Bologna e Napoli. Con la squadra partenopea Baroni ha vinto un campionato nella stagione 1989-90 e una supercoppa italiana nel 1990. Il mister della Primavera della Juventus ha parlato degli obiettivi stagionali della sua squadra tenendo a precisare che a livello giovanile la cosa più importante è unire i risultati alla maturazione dei giovani calciatori:

    In questa stagione la squadra non è partita con il piede giusto, crede che questo sia dovuto alla condizione fisica  dei suoi giocatori o è solo frutto della casualità? "Rispetto alla passata stagione abbiamo un gruppo un po' meno omogeneo. Ci sono alcuni ragazzi che devono ancora crescere ma io ripongo piena fiducia in questi calciatori. E' vero che non siamo partiti forte ma di mezzo abbiamo giocato anche due partite di Next Generation Series vincendo col Psg e pareggiando con il Fenerbahce. Ci sono stati dei piccoli intoppi che hanno influenzato l'inizio di stagione, ma dobbiamo migliorare senza cercare alibi".

    E' soddisfatto dei giocatori che ha a disposizione o crede che manchi ancora qualcosa? "Io non ho mai chiesto niente alla mia società, sono il tecnico della Primavera e alleno i giocatori che mi vengono messi a disposizione e quando alleni una squadra come la Juventus sai sempre di avere il meglio. L'obiettivo primario della società, oltre alla vittoria, è quello di far crescere i giocatori senza fretta e con molta pazienza. Magari ci sono delle annate dove non vinci ma si riesce a far maturare molto questi ragazzi giovani che sono il patrimonio della società".

     
    Qualche suo giovane giocatore da segnalare, che si sta mettendo in mostra in questa prima parte di stagione e su cui Lei punta maggiormente? " I miei ragazzi sono tutti bravi e non me la sento di fare dei nomi perchè non sarebbe giusto, io punto su tutta la rosa che ho a disposizione. Ci sono alcuni giocatori che devono ancora maturare molto e mi auguro che questi possano mettermi in difficoltà nelle scelte insidiando chi è più tranquillo, perchè sa di giocare, ma in realtà non deve esserlo (sorride; ndr)". 
     
    L'anno scorso avete vinto il Torneo di Viareggio quest'anno i tifosi si aspettano l'accoppiata campionato-Viareggio anche perchè l'Inter è campione d'Italia in carica...crede sia possibile? "Ribadisco che questo è un gruppo nuovo e c'è un margine di crescita ampio. Nella passata stagione avevo una rosa di 22 giocatori che erano già pronti, abbiamo vinto il Viareggio, siamo arrivati in finale di Coppa Italia e siamo usciti ai quarti di finale in campionato. Puntiamo a fare un'annata da protagonisti come nel dna della Juventus. Sono anche molto contento di partecipare alla Next Generation Series perchè è una competizione stimolante che rappresenta un margine di crescita importante per i calciatori".
     
    Le squadre che teme maggiormente per la lotta allo scudetto? "Le solite squadre: Inter, Roma, Empoli, Lazio e Genoa. I nerazzurri credo che siano avvantaggiati perchè sono i campioni in carica e avendo vinto anche il campionato Beretti hanno portato su di categoria molti ragazzi. Credo che loro siano maggiormente favoriti ma noi lotteremo fino alla fine"
     
    Qual è l'allenatore che l'ha formata maggiormente in carriera e da cui ha preso qualche peculiarità come tecnico: "L'allenatore deve essere come una spugna. Ognuno non si deve mai sentire arrivato e deve continuare ad apprendere qualcosa di nuovo giorno dopo giorno. Ci sono molti allenatori bravi in giro che non smettono mai di migliorarsi, basti guardare ad un assoluto fuoriclasse come Antonio Conte. Nella mia formazione posso dire che Mazzone è stato molto importante per come viveva la quotidianità del campo, ma anche Eriksson e Liedholm sono stati fondamentali. Poi ho avuto anche una bella esperienza con Alberto Malesani come secondo allenatore".
     

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