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  • Forza Italia: 'Fermeremo la distruzione di San Siro. Inter e Milan pensano solo al business, non ai tifosi'

    Forza Italia: 'Fermeremo la distruzione di San Siro. Inter e Milan pensano solo al business, non ai tifosi'

    • Pasquale Guarro
    Inter e Milan viaggiano a braccetto verso la demolizione di San Siro e la costruzione di un nuovo impianto che possa nuovamente ospitare sia nerazzurri che rossoneri. Ma a Milano è sorto un comitato che intende ostacolare questa eventualità per difendere la vera natura del calcio, che nasce come sport popolare, e preservare un simbolo della città, riconosciuto in tutto il mondo come la Scala del Calcio. Il comitato si chiama “No demolizione San Siro” e il portavoce è Pietro Tatarella, consigliere comunale per il partito Forza Italia. Noi di calciomercato.com lo abbiamo intervistato per conoscere quelle che sono le loro idee in merito.

    Signor Tatarella, dal punto di vista legislativo, siete davvero in grado di poter fermare l’eventuale demolizione di San Siro?
    “Assolutamente sì, perché siamo in fase di adozione del PGT (il vecchio piano regolatore del territorio) e attraverso questo strumento possiamo non concedere a Milan e Inter la delega per il nuovo stadio. Ma per rendere ancora più forte l’iniziativa, possiamo indire un referendum e raccogliere 15 mila firme”.

    Quali sono le idee di Milan e Inter?
    “Vogliono fare come hanno fatto a Torino: ridurre la capienza dello stadio e alzare la redditività. Ma in questo modo si alza il prezzo dei biglietti e ciò non può che portare a una nuova e inconcepibile visione del calcio, che nasce come sport popolare e adesso sta diventando uno sport elitario. Questo va contro i principi e i valori di questo sport, è giusto lasciare la capienza attuale in modo che, chi vuole, può spendere il giusto andando a vedersi la partita in terzo anello”.

    Perché Milan e Inter vanno via da San Siro per proseguire ancora insieme?
    “Perché le due proprietà sono fredde rispetto ai sentimenti dei tifosi. E’ solo un’operazione di business. Non vanno via per costruire la casa del diavolo o la casa del biscione e dietro questa operazione c’è del provincialismo, anche se si parla di consulenti internazionali dietro l’operazione. A Londra ci sono 7 stadi per le squadre di Premier non vedo perché a Milano non possano essercene due.

    Quali aree la città potrebbe mettere a disposizione delle due squadre?
    “C’è l’area di Sesto che è ben collegata, ma ce ne sono anche altre, come quella degli scali ferroviari o quella di Porto di mare. Basta venire in comune e una soluzione si trova”.

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