Simone Gervasio

Fresi: "Baggio meglio di Ronaldo. Con Nedved a Manchester, la Juventus avrebbe vinto. Fallo di Iuliano? Lasciamo stare..."
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RIMPIANTI? –"Credo mi sia andata bene, nonostante io sia comunque convinto che avrei potuto ottenere di più dalla carriera. Ma se ci ripenso: un Europeo Under 21, una Coppa Uefa con l’Inter, uno scudetto con la Juventus, la promozione in B con la Salernitana, un numero esagerato di Palloni d’oro con cui ho condiviso il mio lungo viaggio. Non male...".
LIBERO MODERNO – "Si diceva che ero bello da vedere, sin da ragazzino. Dalla Sardegna vado a Trento, poi alla Fiorentina e a un Viareggio mi nota Peppino Pavone, che ora sta a Trapani e ha ancora l’occhio più lungo degli altri, e mi porta a Foggia. Sto tra la prima squadra, con Zeman, e la Primavera, con Delio Rossi. Ho ancora le ginocchia che mi fanno male, se ripenso agli allenamenti sui gradoni. I primi maestri non si dimenticano mai, io lo faccio con piacere. Poi quando riportammo in B la Salernitana ci accolse un mare di folla al rientro della vittoria sulla Juve Stabia in quello che si chiamava San Paolo. Ho ancora tutto in testa ed ho scelto di vivere qua, dove ho dovuto affrontare l’amarezza più grande, la retrocessione dalla A nel ’99. Per un anno e mezzo non ho messo più piede a Salerno, c’era stata la tragedia del treno, quattro ragazzi che conoscevo morti nell’incendio di una carrozza. È stato un peso tutto".
EUROPEI UNDER 21 – "Chiudiamo in 9 ai supplementari con la Spagna. Eravamo stremati, senza attaccanti, andiamo sul dischetto quelli che siamo rimasti, per loro - tanto per fare nomi - calciano Raul e De La Peña, non so se mi spiego. Pagotto li para a entrambi e siamo campioni d’Europa. Alcuni miei compagni avrebbero vinto il Mondiale dieci anni dopo, in Germania".
INTER – "Arrivo a Milano e trovo Ottavio Bianchi allenatore: stravede per me, che sono un ragazzino e vengo dalla B. Faccio il libero, il mio ruolo, ho la sua stima. Ma il calcio è impietoso: via lui e panchina a Hodgson, che mi sposta a centrocampo. Come fare un altro sport. Vinciamo una Coppa Uefa contro la Lazio. In campo avevamo dei mostri e poi un Fenomeno, lui, Ronaldo. Pensi, l’anno precedente, al sabato sera, su Telemontecarlo, davano sempre il Barcellona, che guardavo in ritiro con i miei compagni. Ritrovarmelo al fianco fu meraviglioso".
IULIANO – “Il fallo su Ronaldo di Iuliano, mio ex compagno alla Salernitana? Mai ammesso che l’intervento fosse irregolare. Mai una volta. Mai che l’abbia fatto nessuno. Lasciamo stare".
BAGGIO – "L’immenso Roby, martoriato nel fisico. Poteva giocare con una gamba sola e forse lo faceva. Lavorava come un disperato per essere pronto per le partite. Un genio di una bellezza ammaliante. Lui o Ronaldo? Dico Baggio, sperando che Ronie non se la prenda. E non solo perché Roberto è italiano".
JUVENTUS –"Una decina di partite, con davanti difensori dello spessore di Ferrara e Thuram, con Montero e poi Iuliano e Tudor. Buffon in porta, Salas, Di Vaio, Del Piero e Trezeguet in attacco; Conte, Camoranesi, Nedved e Davids in mezzo. Continuo? E comunque, campioni d’Italia e un’altra delusione: perdiamo la finale di Champions, a Manchester. Ci andiamo senza Nedved, ammonito e quindi squalificato nella semifinale con il Real Madrid sul 3-0 per noi. Pavel era immarcabile a quel tempo, con lui avremmo battuto il Milan".
BILANCIO – "Ho realizzato i sogni di qualsiasi bambino. Conosciuto campioni di spessore, vissuto esperienza che mi porto appresso. Il saldo è attivo. Il calcio oggi? Mi manca il divertimento, quello me lo offrono i ragazzi dell’Academy. Per un po’ mi ero dato al golf e seriamente, ma stava diventando un’ossessione. E le ginocchia mi hanno invitato a fermarmi".
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Senza offesa ma Ronaldo il fenomeno era di un altro pianeta nel 98, ricordo ancora ai derby che o...