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  • Frosinonemania: il lupo cattivo Cragno fa piangere i canarini

    Frosinonemania: il lupo cattivo Cragno fa piangere i canarini

    • Alessandro Iacobelli
    Sfortuna, imprecisione, scarsa cattiveria sotto porta. Tre sintomi per motivare l’influenza canarina. Una patologia, quella del grande rammarico per un successo non agguantato, a cui forse il Frosinone non era abituato. Il fato non ha certo aiutato il team gialloblu.

    Un dominio lapalissiano, chiaro e netto. La compagine ciociara si giocava un match fondamentale e l’impegno non è mancato. Occasioni costruite in rapida successione. Ritmi alti e continue verticalizzazioni per esaltare la forma smagliante di Zampano e Beghetto. Un meccanismo quasi perfetto quello di mister Longo. Barba e mente per il giovane allenatore ex Pro Vercelli.  Cosa dire poi di Campbell? Mai visto così sgusciante. La rete di Cassata ha premiato giustamente un primo tempo da applausi.
     
    Nella ripresa la storia è praticamente uguale. Peccato per l’antagonista di questa fiaba. Allo “Stirpe” il lupo cattivo veste i guantoni e risponde al nome di Alessio Cragno. Il guardiano sardo para tutto… ma proprio tutto! Palloni, tavoli, sedie e lavatrici. Chiedete a Ciofani, Beghetto, Chibsah e Pinamonti.

    Insomma, cosa doveva fare il Frosinone per vincere? Perché sì, questi maledetti tre punti oggi erano fondamentali. Il pareggio di Farias, su assist di Joao Pedro, sa davvero di beffa.

    Adesso però i canarini possono girare a testa alta. Bisogna continuare con questa “cazzimma”. L’8 dicembre infatti si viaggia verso il San Paolo. Il Napoli fa paura, ma la partita va giocata e pure con orgoglio. Per la corsa alla salvezza l’appuntamento è rinviato a domenica 16 contro il Sassuolo. 

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