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  • Futuro Bologna:|'Alfredo, c'è posto per te'

    Futuro Bologna:|'Alfredo, c'è posto per te'

    ADESSO dipende solo da Cazzola. Se vuole tornare nel Bologna, troverà le porte spalancate. Ieri Gianni Consorte gli ha offerto il ruolo di leader. Lo ha fatto parlando al Tg3 in questi termini: «Sarebbe l’imprenditore e manager che manca a questa nuova società. Potrebbe entrare nella veste sia di vicepresidente che di amministratore delegato. O in tutte e due». Questa volta, nessun equivoco. L’uscita di scena di Massimo Zanetti ha indotto il Gran Tessitore a riavvolgere il nastro delle sue conversazioni con il socio e amico Alfredo Cazzola. All’inizio di questa nuova storia, i due non si erano capiti. Gianni chiese ad Alfredo la sua disponibilità. Alfredo disse di no. Perché vuole entrare in politica? Un altro no, rispose Cazzola. «Non torno mai sui miei passi», fu la spiegazione. Consorte estrasse poi Zanetti dal cappello a cilindro rossoblù.

     

    MA È ANDATA com’è andata. I soci sono stati bravi, tappando la falla che si era aperta dopo le dimissioni lampo, sia dal punto di vista economico che da quello organizzativo. Marco Pavignani si è subito presentato come presidente di transizione e la domanda è sorta spontanea: dove sta andando il Bologna? Alla ricerca di quel socio di maggioranza relativa che, senza confondere il comando con il governo, abbia comunque la capacità e i mezzi per tenere dritta la barra del timone. Stabilito che sia questa la figura necessaria alla buona riuscita dell’operazione-salvataggio, Consorte l’ha nuovamente individuata in chi, come Cazzola, per dieci anni ha tenuto la Virtus ai vertici del basket italiano ed europeo e per tre stagioni ha guidato anche il Bologna al ritorno in serie A.

    Più chiaro di così, Consorte non avrebbe potuto essere: caro Alfredo, gli ha detto attraverso la Rai, se vuoi tocca a te. Perché Consorte la pensa come la maggioranza dei bolognesi: è giusto che nessuno in particolare si sveni per mantenere la squadra di calcio della città, ma a dettare la linea deve essere uno solo, come in tutte le aziende e in quelle del calcio in particolare. Ora dentro a Intermedia, quindi dentro il Bologna, sono tutti in attesa che Cazzola fornisca due risposte. Prima dovrà dire più a se stesso che agli altri se ha cambiato idea circa l’opportunità di rituffarsi in un’esperienza molto simile a quella che ha già vissuto dal 2005 al 2008. Poi, se la prima risposta sarà un sì, Cazzola chiederà a Consorte e ai suoi nuovi potenziali soci che cosa esattamente si aspettano da lui.
     

    CAZZOLA dalla Bolognina al tetto dell’Europa: di strada ne ha fatta tanta usando più istinto e decisionismo che diplomazia. Cazzola è uno che, per carattere, di fronte a uno spigolo fa sempre il tentativo di eliminarlo, non di smussarlo. Spesso ci è riuscito, a volte lo spigolo è rimasto dov’era e lui si è tenuto il male alla mano. In poche parole: Alfredo deve pensarci su: questa è la sua partita o è meglio che siano altri a sedersi al tavolo delle scelte da condividere in quindici. Il presidente in carica ha avuto subito parole di incoraggiamento per Cazzola: «Premetto che non ne so nulla, ma è ovvio che sarei contento se entrasse. Parliamo di chi si intende come pochi altri di aziende sportive». Ed è logico pensare che, prima di invitare Cazzola a tornare sui suoi passi, Consorte abbia chiesto agli altri consiglieri se esistono preclusioni. Evidentemente, la risposta è stata no. Magari un no di maggioranza relativa, come si conviene a questo Bologna, comunque no. Nel cda, Cazzola ha in Guaraldi uno storico amico e più di un simpatizzante. Il terreno è spianato e Alfredo si prenderà il tempo che gli serve per meditare, prima di dare una risposta definitiva. Non tanto, comunque. Cazzola ieri era a Milano, dove forse rimarrà un paio di giorni. Da giovedì tutti i momenti saranno buoni per sapere se il Bologna ha trovato in un suo ex presidente il socio forte che gli mancava. Al Bologna, perché i conti tornino, mancano ancora un milione e 200mila euro. E questa sarebbe, probabilmente, la quota di ingresso che Intermedia chiederebbe a Cazzola.


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