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  • Garcia: 'Scudetto? Gioco per vincere, ma con la Juve è dura'

    Garcia: 'Scudetto? Gioco per vincere, ma con la Juve è dura'

    Il tecnico della Roma, Rudi Garcia ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni di Sky Sport per parlare del campionato della Roma e del prossimo impegno che vedrà i giallorossi affrontare la lanciatissima Juventus di Antonio Conte: "Per le statistiche la Roma ha una difesa migliore, ma la Juventus sta facendo la stagione dei record. Tutti gli anni passati saremmo stati primi, quest'anno la Juventus mostra ancora di avere esperienza e una rosa per fare due squadre dello stesso livello. È normale, quando un club è tanto famoso e gioca la Champions, avere una rosa simile. Più cattiveria sottoporta? Non dimentico che abbiamo avuto infortuni importanti come quelli di Totti e Gervinho, quando mancano tre giocatori davanti, con Destro, è normale che sul piano offensivo le cose vadano meno bene. Se leviamo Tevez, Llorente e Quagliarella alla Juventus l'attacco sarà meno forte. I giocatori sanno che quella sarà una bella partita da giocare e che dovremo essere pronti sul piano fisico. Partita scudetto? Quando inizio una competizione è per vincerla, quando faccio un gioco, è per vincere, sempre. Questo è il sogno, è normale, è la passione. Dopo c'è la ragione, per dire che normalmente non è per noi quest'anno. Vedremo, se i favoriti non fanno il loro lavoro dobbiamo essere pronti. Per il momento, davanti la Juventus non molla".

    Inevitabile per Garcia tornare a discutere del derby vinto ad inizio stagione contro la Lazio: "Penso sia stato importante, tutte le cose negative che ho trovato quando sono arrivato hanno avuto più forza dopo la Coppa Italia persa. Quando ho visto il calendario e il derby alla quarta giornata, ho pensato che fosse il modo ideale per cancellare tutto quello che era successo".

    Parlando a Natale e del Natale Garcia si dimostra uomo di mondo: "Continuo a vedere ancora tanta gente che ha fame. Siamo nel ventunesimo secolo e non è normale. Del 2013 mi ha colpito che Nelson Mandela non sia più con noi. Ha fatto in modo che le cose fossero più uguali per tutti, è un esempio per il futuro. Ci ha dimostrato che le cose si possono cambiare in meglio".

    Una chiusura Garcia la dedica proprio al capitolo razzismo: "Dobbiamo lottare con questa cosa. Non può esistere il razzismo. Per me la società deve guardare anche a quello che succede nello sport, nel calcio, nelle squadre. Se c'è un posto dove non c'è razzismo, è dentro la squadra. Per noi non è importante il colore della pelle o la religione, quel che importa è essere un buon giocatore e giocare per la squadra".

     

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