Inter-Palermo è una partita particolare per Gian Piero Gasperini, che ha ancora il dente avvelenato per come si è chiusa la sua breve e sfortunata parentesi sulla panchina nerazzurra. Di sicuro è sbagliato additarlo come unico responsabile del disastroso avvio nella scorsa stagione (un pareggio e quattro sconfitte nelle prime cinque partite ufficiali), ma in ogni caso il tecnico non può nascodere le proprie colpe.

Chi lo difende a spada tratta pone l'attenzione su due diversi temi: Palacio e la difesa a tre. E' vero che quest'anno l'Inter sta giocando con Ranocchia, Samuel e Juan Jesus davanti ad Handanovic. Proprio grazie a questa mossa, al contrario dell'integralista Gasperini, Stramaccioni ha dimostrato la propria duttilità tattica, scegliendo il modulo in base alle caratteristiche dei giocatori a disposizione.

Venendo ai singoli, in effetti nell'estate del 2011 Gasperini aveva chiesto invano l'acquisto di Palacio. Tuttavia lo avrebbe utilizzato da attaccante esterno, in una posizione che non esalta le doti dell'argentino. Basti pensare alla vena realizzativa di Palacio al Genoa prima (9 gol) e dopo (26 gol) Gasperini.

L'unico punto d'incontro con Moratti riguarda Sneijder, che sarebbe dovuto partire già un anno e mezzo fa al posto di Eto'o e invece rappresenta ancora un 'problema' in casa nerazzurra.