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  • Napoli, Gattuso: 'Insigne? Non ho detto che deve dare di più. Non ho visto Maradona, sono arrabbiato con mio padre'

    Napoli, Gattuso: 'Insigne? Non ho detto che deve dare di più. Non ho visto Maradona, sono arrabbiato con mio padre'

    Gennaro Gattuso, allenatore del Napoli, ha parlato in conferenza stampa in vista della sfida di Europa League di domani contro l'AZ Alkmaar. Queste le parole del tecnico azzurro:

    INSIGNE - "Non ho detto che deve dare di più. Lorenzo è un giocatore eccezionale, che abbina tecnica e grande impegno in fase anche di non possesso. Siccome è il capitano della squadra voglio vederlo sorridere di più, dato che ci sono giorni in cui non lo fa. Quando non sorride lui, non sorride tutta la squadra. E lo sa. Gli ho fatto i complimenti, ma caratterialmente voglio di più. È un bravo ragazzo però non si può permettere di non avere il sorriso perché è il capitano della squadra ed uno dei più forti per noi".

    AZ-NAPOLI - "Siamo consapevoli che affronteremo una squadra forte, giovane. L'AZ ha caratteristiche ben precise. Un mese fa a Napoli non ha giocato il suo calcio perché aveva tanti giocatori con il Covid e siamo rimasti molto sorpresi anche noi per il loro atteggiamento difensivo. Abbiamo tenuto tanto il possesso ma eravamo lenti. Domani credo sarà un'altra partita, vedremo il vero AZ Alkmaar, che è una squadra che quando gioca in Olanda mostra un calcio diverso rispetto all'Europa dove rispetta di più l'avversario. Ma è una squadra pericolosa, con giovani interessanti, porta cinque posizioni in attacco e può creare tante difficoltà tecnicamente e con la velocità".

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    MARADONA - ​"Posso parlare della grandezza del calciatore. I napoletani hanno avuto una fortuna incredibile, ovvero vedere dal vivo Maradona. Avevo dieci anni, mio padre mi aveva promesso che mi avrebbe portato allo stadio a vederlo, ma non c'erano mai i biglietti. Sono ancora arrabbiato con mio papà perché non mi ha fatto vedere Maradona. Non ho avuto la possibilità di giocare con lui perché ho esordito dopo qualche anno dal suo addio all'Italia. Diego ha vinto trofei con il Napoli ma ha cambiato la storia del calcio in Italia. Negli anni '80 lo scudetto si giocava solo a Milano e a Torino. Per una squadra piccola come il Napoli, andare a vincere gli scudetti, la Coppa Uefa, è stato qualcosa di straordinario. L'altro giorno ho fatto una battuta: se chiedi ai napoletani chi è più famoso tra San Gennaro e Maradona l'80% dice Diego. Questo fa capire l'importanza del personaggio per i napoletani".

    L'ANDATA - "Non c'è stata nessuna lezione per noi, i numeri sono stati schiaccianti nella partita d'andata. Abbiamo fatto una grande partita sotto il punto di vista del possesso. Il problema è che siamo stati lenti, ci siamo sorpresi come ha difeso l'AZ perché la loro forza non è difendere il risultato, ma tenere il campo. Noi siamo stati lenti, il giro palla era macchinoso. Per loro è stato troppo facile, hanno faticato pochissimo, stando dietro la linea della palla e facendo poco. Io ho capito una cosa: quando una squadra ha questi problemi, giocatori con il Covid, mentalmente ti dà qualcosa in più, ad ogni giocatore subentra qualcosa nella testa. L'AZ Alkmaar ha faticato, ma stava là, non dava sensazioni di poter prendere gol. Loro sono stati bravi, ma noi non abbastanza perché abbiamo avuto tante occasioni, siamo stati al 75% negli ultimi 20 metri loro però gli abbiamo fatto il solletico. Merito loro, sicuramente tanti demeriti nostri".

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