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  • Gattuso: 'Il Milan non muore mai! Borini? Imbarazzante nei primi 10'... Allenare qui è un sogno'
Gattuso: 'Il Milan non muore mai! Borini? Imbarazzante nei primi 10'... Allenare qui è un sogno'

Gattuso: 'Il Milan non muore mai! Borini? Imbarazzante nei primi 10'... Allenare qui è un sogno'

Gennaro Gattuso, allenatore del Milan, parla a Milan Tv il giorno dopo il pareggio dell'Olimpico contro la Lazio, partendo dalla situazione infortuni: "Quando ci sono degli infortunati è giusto che se ne parli. E' un qualcosa che ci può far crescere e migliorare, perché se abbiamo sbagliato qualcosa lo stiamo valutando. L'anomalia più grande è che ci sono tre giocatori con lo stesso problema a livello tendineo e tutti nello stesso reparto. E' quello che lascia un po' perplessi. Detto questo, ho visto una squadra che si è ricompattata. Ho visto che i giocatori tornati dalle nazionali erano carichi al punto giusto. Son contento per come abbiamo giocato a livello di quantità e qualità. I primi 10 minuti abbiamo faticato, ma poi la squadra è uscita fuori".

SUL MILAN - "Non muore mai, nei momenti di difficoltà, quando tutti ci danno per morti, riusciamo a fare bene. Dobbiamo continuare così, mettendo da parte la paura". 

SUI SINGOLI - "Abate ha una dote, la velocità, che gli permette di recuperare. Non è un caso che ieri abbia giocata lì. Abbiamo anche Simic, al quale daremo una possibilità. Anche Borini ha fatto i primi 10 minuti in maniera imbarazzante, ma poi ne è uscito fuori". 

SU CONTI - "Stavo pensando di farlo entrare, prima del nostro gol. Sta iniziando a stare bene. Deve migliorare nell'uno contro uno". 

SU HIGUAIN - "Giocherà giovedì. Speriamo anche nel recupero di Patrick (Cutrone, ndr), provereremo a giocare con due punte. Dobbiamo vincere a tutti i costi. Il Pipita l'ho visto tranquillo, sta lavorando con grande serietà. Anche oggi si è allenato nonostante il giorno di riposo". 

UN SOGNO - "Se non ricordo bene ero andato a fare visita ai carcerati di San Vittore quando l'ho saputo. Mi sembra sia passato più di un anno. Per me è un grandissimo orgoglio. E' il quinto anno che faccio questo lavoro. Per me è un sogno, mi sento a mio agio nonostante le difficoltà. Tutto quello che faccio lo faccio con grande voglia e passione. Nei momenti di difficoltà ho sempre pensato che sono un privilegiato e lo so bene perchè ho provato ad allenare tra i professionisti ma in ben altre condizioni".

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