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  • Gavillucci: 'Ferrero persona squisita. Tifosi Samp tra i più corretti, con il Napoli...'

    Gavillucci: 'Ferrero persona squisita. Tifosi Samp tra i più corretti, con il Napoli...'

    • Lorenzo Montaldo
    L’ex arbitro Claudio Gavillucci ha legato il suo nome a Sampdoria e Napoli. L’episodio, arcinoto, è quello della sospensione del match tra i blucerchiati e i partenopei per cori di discriminazione, una decisione che generò a cascata la sua dismissione dalla CAN A per ‘motivate valutazioni tecniche’. Gavillucci oggi arbitra in Inghilterra, e ha scritto un libro per raccontare la sua esperienza e quella partita controversa. “Ho deciso di partire da quell’episodio perché ha sancito la fine della mia carriera e l’inizio della mia storia. Di solito più grande è l’errore commesso, più l’arbitro viene ricordato negli annali del calcio. Io verrò ricordato per aver interrotto Sampdoria-Napoli, perché ho voluto combattere la discriminazione” ha detto a Sampnews24.com

    Gavillucci però ha avuto parole di stima nei confronti del pubblico della Samp: “Voglio precisare una cosa. Ho ricevuto tantissimi messaggi da parte dei tifosi della Sampdoria che appoggiavano la mia scelta e si dissociavano da quei comportamenti. Ho sempre considerato la tifoseria blucerchiata tra le più corrette della Serie A e arbitrare a Marassi è sempre stato molto piacevole. Sono convinto che sia stata solo una parte della tifoseria ad aver fatto quello che ha fatto. Detto questo, va ricordato che nelle settimane precedenti c’erano già stati episodi simili su altri campi, per cui eravamo preparati. Io studio le partite in maniera maniacale, avevo già discusso la questione con i miei colleghi. Conoscevo la situazione di classifica del Napoli e il fatto che avesse dilapidato il vantaggio che aveva con la Juventus e, di fatto, perso lo scudetto. Ero consapevole del gemellaggio tra i tifosi partenopei e quelli del Genoa, cosa che poteva acuire ancora di più la tensione. E sapevo che il Napoli sarebbe arrivato coi nervi scoperti a questa gara. Le componenti per far accendere la scintilla c’erano tutte. Ero consapevole che sarebbe stata una gara delicata, ma non avevo idea che avrei finito per interromperla. Voglio precisare che gli arbitri non si preparano a interrompere le partite per cori razziali, ci prepariamo a comminare rigori, distribuire cartellini. Ma prendere una decisione del genere per un arbitro non è facile. Non era mio intento e nemmeno me lo sarei immaginato. Ma nel momento in cui è stato necessario dare un segnale forte l’ho fatto. Il regolamento, oltretutto, lo imponeva”.

    Durante quell’incontro, il patron Ferrero scese sul terreno di gioco: “Alla fine della partita il presidente Ferrero è venuto immediatamente a farmi i complimenti e a dissociarsi dai comportamenti della tifoseria. E durante la gara fu molto collaborativo, voglio sottolinearlo. Fui sollevato nel vederlo scendere in campo e andare sotto la curva e non è che gli sia stato riservato un trattamento di favore. Si è preso insulti e sputi. È una persona veramente squisita”.

    Per Gavillucci, la cosa peggiore è stata “Il silenzio, che è la cosa che non mi è piaciuta. Quel gesto andava fatto e avrebbe dovuto essere d’esempio per tutti. Invece è finito nell’indifferenza. Perfino il New York Daily riprese la notizia. In Italia nessuno, nemmeno il presidente Nicchi, mi fece una telefonata. Ho iniziato a pensare che forse non era quello che bisognava fare. Il dubbio poi è diventato qualcosa di più quando, a dicembre, durante Inter-Napoli non fu presa la stessa decisione per i cori razziali nei confronti di Koulibaly. A quel punto Nicchi prese posizione dicendo che non era compito dell’arbitro e venne cambiato il regolamento. Di fatto poi nella sostanza non è che sia cambiato, è sempre l’arbitro a prendere certe decisioni: le ha prese Rocchi, Orsato. Al di là di tutto penso di aver sensibilizzato un problema, quello del razzismo, che viene considerato marginale in Italia. Qui in Inghilterra è un problema primario e sono le società stesse a radiare i propri tifosi. È un problema serio e non parlo solo della Premier League”

    “Sicuramente non ne ho giovato da quella decisione” prosegue. “Ovviamente ho chiesto spiegazioni all’AIA, lo spiego bene nel libro, del perché fossi il più scarso. Ho scoperto, tra le tante cose, che Orsato in Inter-Juventus – dove accadde quello che accadde – prese lo stesso voto che diedero a me per Sampdoria- Napoli. Sebbene Orsato sia uno dei migliori arbitri in circolazione, ha fatto degli errori. Diciamo che, se non sono stato penalizzato da questa decisione, sicuramente non sono stato premiato. Si è persa un’occasione di fare di quell’episodio uno spot per debellare un problema primario. Poi ci hanno pensato i calciatori, da Balotelli allo stesso Koulibaly a prendere in mano la situazione. Tante società si sono attivate. Rimorsi? No, rifarei tutto quello che ho fatto. Ho speso la mia vita a raggiungere il mio obiettivo. Mi sono sempre detto che nel momento in cui avessi avuto paura di prendere una decisione avrei smesso di arbitrare. Non mi sono mai pentito di rischiare. Se avessi sbagliato sarei tornato indietro sui miei passi, ma sono convinto di quello che ho fatto. In passato quando ho sbagliato a fischiare un rigore l’ho sempre ammesso, ma questa volta non c’è stato alcun errore. Interromperei di nuovo quella partita” conclude l’ex arbitro.

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