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  • Genoa, Beghetto si presenta: 'Il Grifone è la squadra che fa per me'

    Genoa, Beghetto si presenta: 'Il Grifone è la squadra che fa per me'

    • Marco Tripodi
    Non si può certo dire che in casa Beghetto non sappiano cosa sia l'agonismo.
    Il nuovo acquisto del Genoa, il 22enne Andrea, è infatti l'ultimo rappresentante di una dinastia di professionisti dello sport che va avanti da tre generazioni: "Il centravanti che aveva giocato nel Genoa negli anni '90 - ha spiegato questo pomeriggio l'esterno d'attacco prelevato in settimana dalla Spal - probabilmente è un cugino alla lontana. Il mio è un paese piccolo e in qualche modo siamo tutti imparentati. Mio padre ha giocato a lungo in Serie A, compagno tra gli altri di mister Murgita al Vicenza, e mio nonno è stato un olimpionico di ciclismo”.

    Insomma lo sport risiede nel Dna dei Beghetto. E con esso vive la consapevolezza che per raggiungere i risultati non si possa lasciare nulla al caso: "In attesa di capire se la trattativa con il Genoa si sarebbe concretizzata - ha raccontato il nuovo numero 16 rossoblu - ho fatto il pieno di partite alla televisione. In A il gioco è più veloce ed è migliore la qualità dei passaggi. E’ un grande salto approdare nella massima serie e ne sono consapevole".

    Soprattutto se si pensa che non più tardi di due anni fa Beghetto giocava nell'Este in Serie D. Ora invece è arrivata l'occasione della vita. Un'occasione che il ragazzo di Castelfranco Veneto ha deciso di giocarsi con la maglia del Grifone, preferendola ad altre: “La scelta di venire al Genoa - ha spiegato - il club più antico in Italia con una grande storia, è stata dettata anche dal tipo di gioco basato sugli esterni. Con mister Juric posso solo migliorare. Sono contentissimo di essere arrivato qui, di avere seguito la mia idea e avere alle spalle una società che mi può far crescere"

    In merito al suo modo di giocare Beghetto ha le idee chiare ed è convinto che con lo schieramento tattico di Juric possa esaltarsi ancora di più: “E’ nelle mie caratteristiche andare sul fondo, cercare gli attaccanti e servire cross al centro. In questi primi giorni sono impegnato a studiare i movimenti dei compagni. Con il mister ho avuto un bellissimo impatto. Si vede che è un tecnico che chiede molto e che il gruppo lo segue fortemente. ”

    Infine una parola sui nuovi compagni, con cui ha già avuto modo di lavorare dallo scorso lunedì, subito dopo aver sostenuto le visite mediche: "Allenarmi con giocatori di categoria superiore come capitan Burdisso, un esempio da seguire, è un onore per ciò che ha fatto e rappresenta”.

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