Calciomercato.com

  • Genoa, il 4-4-2 manda Veloso in panchina

    Genoa, il 4-4-2 manda Veloso in panchina

    «Veloso? Sta bene, ha giocato novanta minuti con la sua Nazionale. Perché mi chiedete di lui e non di qualche altro?». Pasquale Marino reagisce con un po’ di stupore alla domanda sulle condizioni del centrocampista portoghese. Che sta bene, ha recuperato in gran parte la condizione persa a causa dell’infortuni che lo ha tenuto fuori per un mese tra gennaio e febbraio, tanto che nel Portogallo ha giocato titolare in Polonia. Oggi però, salvo sorprese last-minute, si accomoderà in panchina al Via del Mare. Scelta tecnica, in mezzo al campo conferma della coppia formata da Kucka e Biondini. Ritenuta più adatta da Marino perché più “muscolare”, in una gara in cui il Grifone è chiamato a conquistare almeno un punto per evitare un finale di stagione complicato. Niente Veloso, quindi, e in effetti da quando c’è Marino in panchina non è la prima volta. Va detto, prima di tutto, che il portoghese è stato praticamente assente per un mese, bloccato da un’infiammazione dietro al ginocchio. Ha saltato le trasferte, disastrose, di Cagliari e Palermo e i due match casalinghi vinti su Napoli e Lazio. Quattro partite in cui il Genoa ha conquistato 6 punti, media di 1,5 a gara. Per il resto, Veloso è il secondo giocatore con più presenze della rosa: 21, meglio ha fatto solo Frey con 25. Dopo il rendimento a singhiozzo della scorsa stagione, non ha saltato una gara da settembre a dicembre, diventando un punto di riferimento sotto la gestione Malesani. Con Marino la situazione è cambiata, come detto soprattutto per problemi fisici. Dopo essere rientrato in campo a Catania per l’ultima mezz’ora, è stato sostituito dopo 71 minuti della gara con l’Atalanta con il Grifone che stava ancora comodamente tenendo il pareggio. Con il Parma, infine, un altro cambio, stavolta sul 2-0 per gli avversari: Nell’occasione, Veloso non ha fatto nulla per nascondere il suo disappunto per la decisione di Marino. Nel finale poi le sostituzioni del tecnico si sono rivelate decisive per la rincorsa al pareggio.

    Si arriva alla nuova panchina di oggi ed in effetti in questo momento il ruolo di Veloso nella spina dorsale rossoblù appare in discussione. Il 4-4-2 che Marino ha in mente per esaltare al meglio le caratteristiche di Palacio e Gilardino, senza prescindere da Sculli e Jankovic, effettivamente finisce per penalizzare un po’ il portoghese, soprattutto fuori casa. A Palermo, senza Veloso in campo, fu a onor del vero un disastro, anche se il Genoa riuscì a rendersi pericoloso in avanti, franando poi totalmente in fase difensiva. Molto meglio invece nei 3-2 inflitti a Napoli e Lazio. Anche con l’Udinese fu 3-2 ma in quel caso Marino optò per un 3-5-2, con Constant sulla fascia sinistra e il portoghese in mezzo al campo.

    Veloso torna quindi a vivere un periodo complicato, dopo aver brillantemente superato quello del primo anno rossoblù, quando, tra infortuni e forma scadente, mise insieme appena 20 presenze. Facendo bene con il Genoa si è anche riconquistato un posto in Nazionale, in tempo per conquistare un posto all’Europeo, grazie allo spareggio vinto sulla Bosnia. Ora che la manifestazione continentale si avvicina è necessario che “Miguelon” ritrovi il rendimento dei primi mesi.

    Durante il mercato di gennaio è stato nel mirino dell’Inter, di almeno un paio di club russi (Cska e Zenit) e anche della Fiorentina. «Ce lo avevano chiesto in cambio di Cerci ma noi non abbiamo voluto cederlo», ha ricordato ancora due giorni fa il presidente Preziosi. È chiaro che un Veloso protagonista di un grande Europeo potrebbe far crescere notevolmente il suo valore e spingere la società a cederlo di fronte alla richiesta di un grande club. Per adesso si tratta solo di discorsi, il presente è rappresentato dalla spola tra campo e panchina, vittima anche delle tanti difficoltà che il Grifone sta vivendo in questi ultimi mesi. Tante assenze, emergenza continua, un bel po’ di confusione anche dal punto di vista tattico. E una rosa con parecchie lacune.

    «Veloso è straordinario, non capisco perché l’anno scorso non sia riuscito a rendere per quello che vale. Spero continui così», disse Malesani. «Veloso, deve ritrovare la migliore condizione: anche lui è troppo importante per noi, perché è veloce di testa, dà geometrie, sa verticalizzare e rendere imprevedibile il gioco», ha detto poco tempo fa Marino. Basta attendere le prossime tre-quattro partite per capire se Veloso tornerà a essere «importante» per il Grifone.


     

    Altre Notizie