Genoa: il Perù chiama, Lapadula ci pensa
Nato a Torino da papà pugliese e mamma originaria proprio del paese andino, il centravanti del Genoa fu contattato nell'inverno del 2016 dalla nazionale sudamericana in vista dell'imminente Copa America del Centenario in programma l'estate seguente. All'epoca Lapadula, militante in Serie B nel Pescara con il quale avrebbe poi conquistato campionato e titolo di capocannoniere della cadetteria, preferì declinare l'offerta, sostenendo di voler dare priorità ad un'imminente chiamata in Azzurro.
Convocazione che in effetti arrivò nel novembre successivo per il doppio impegno dell'Italia contro Liechtenstein e Germania, anche se in entrambe le occasioni l'attaccante nel frattempo passato al Milan non andò nemmeno in panchina. Il campo lo vedrà invece otto mesi più tardi, nell'amichevole della Nazionale sperimentale con San Marino nella quale Lapadula mette a segno ben tre reti. Ma quella gara non viene considerata ufficiale dalla Fifa e pertanto non chiude le porte per un eventuale debutto con il Perù.
E proprio alla luce di questa situazione, dalle parti di Lima non hanno mai smesso di credere nel fatto di poter affidare al 27enne piemontese le chiavi del proprio attacco. Possibilità incrementata in maniera esponenziale dopo la qualificazione del Perù ai prossimi mondiali. "Non stiamo chiudendo la porta a nessuno - fa sapere il ct andino, Ricardo Gareca dalle colonne del Secolo XIX - Non siamo nelle condizioni di poterlo fare, la chiamata in Nazionale è aperta. Considereremo ogni peruviano che dimostri una reale intenzione di far parte della Nazionale. Se Lapadula manifestasse tale reale intenzione noi lo prenderemo in considerazione".
Lapadula ci pensa. Anche perché a 27 anni, che saranno 28 a giugno, questa probabilmente sarà la sua ultima opportunità di prendere parte ad un campionato del mondo.
