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  • Genoa: la rivincita di Destro, ex promessa mai mantenuta

    Genoa: la rivincita di Destro, ex promessa mai mantenuta

    • Marco Tripodi
    Ci sono carriere che promettono bene ma che finiscono schiacciate sono il peso delle attese, lasciando dietro di sé più recriminazioni che soddisfazioni. 

    PROMESSA NON MANTENUTA - Un elenco lunghissimo in cui rientra a pieno titolo anche Mattia Destro. Uno che dieci anni fa, all'alba della sua carriera, veniva identificato come il centravanti del futuro del calcio italiano. Un predestinato. Così veniva indicato questo ragazzone cresciuto all'ombra di papà Flavio, ex difensore dell'Ascoli di fine anni '80. Un'etichetta scomoda ed ingombrante, giustificata dalle valanghe di reti e di trofei collezionati nel vivaio dell'Inter, fin da giovanissimo. E confermata dall'approdo, non meno trionfale, nel calcio dei grandi che lo vide esultare per la prima volta dopo solo sei minuti dal suo battesimo in Serie A. Quella prima rete Mattia la mise a segno il 12 settembre 2010, a 19 anni, con la maglia del Genoa, club che nel mese precedente lo aveva prelevato dalla casa madre nerazzurra. 

    NUOVA OCCASIONE - Dieci più tardi quello stesso club gli darà una nuova possibilità dopo che nel frattempo la sua carriera non ha raggiunto i picchi sperati. Malgrado le premesse e una vita sportiva trascorsa comunque sempre nei campi di A, vestendo anche maglie prestigiose come quelle di Milan e Roma e lambendo a più riprese pure quella Azzurra, Destro non è mai riuscito ad affermarsi definitivamente neppure in provincia, lasciando incompiuto il suo enorme potenziale. Così col tempo la vecchia etichetta ha lasciato spazio ad un'altra, non meno ingombrante. Ciò che si dice di lui è quello che migliaia di mamme sentono dire dei propri figli quando vanno a colloquio dai professori: il ragazzo è dotato ma non si applica.  

    ALTRA ETICHETTA - E in effetti l'impressione è proprio che il talento ci sia, ma la voglia di esprimerlo no. Se non ad intermittenza. E quando dieci anni dopo la prima volta Mattia rimette piede nel Ferraris rossoblù salutando quel Dall'Ara che per quattro stagioni e mezza è stata la sua casa, le esultanze dei tifosi felsinei si mischiano alle imprecazioni dei colleghi liguri. Destro ha solo 29 anni. Età che solitamente rappresenta l'apice della maturità agonistica. Ma per molti lui è ormai da tempo un giocatore finito. Un ex professionista che tenta di sbarcare il lunario accettando qualsiasi ingaggio. Anche quello del malconcio Grifone, creatura un tempo leggendaria che da anni ha perso blasone ed ambizione. 

    RIVINCITA - La sua prima mezza stagione con la nuova vecchia maglia è interlocutoria. In ventuno partite Destro parte titolare una sola volta. Per il resto raccoglie qualche briciola di gara senza mai lasciare traccia di sé sul tabellino. Malgrado ciò a fine stagione, con il contratto ormai scaduto, Enrico Preziosi scommette ancora su di lui e sulla sua voglia di rimettersi in gioco. E ancora una volta il dito degli scettici lo mette nel mirino. Ma Mattia ha un grande merito ed è quello di sapersi tappare le orecchie. E così alla prima occasione utile fa urlare di gioia anche gran parte dei suoi detrattori. Il debutto stagionale dei rossoblù in campionato si apre infatti con una sua rete al Crotone. Un gol che interrompe un digiuno personale lungo quasi 500 giorni. Sembra la fine del tunnel ma a complicare le cose ci si mette il Covid che prima lo contagia, assieme a mezza squadra, e poi ne rallenta il recupero fisico, con il team che nel frattempo affonda in classifica. 

    FINE DEL DIGIUNO - Con quel fisico da corazziere Destro fatica a tornare in forma e anche con Maran in panchina torna a mangiare nuovamente quelle briciole di gara già assaggiate mesi prima con Davide Nicola. In una di queste, però, il 7 dicembre a Firenze, regala a Pjaca l'assist dell'illusorio ed effimero vantaggio rossoblù, prima di divorarsi l'occasione che avrebbe chiuso la sfida poi pareggiata in extremis dai Viola. I tifosi tornano a bersagliarlo ma Maran al contrario è convinto di averlo finalmente recuperato. E contro l'imbattuta capolista Milan, nove giorni più tardi, lo schiera a sorpresa dal primo minuto. Una fiducia ben riposta che il centravanti contraccambia punendo per due volte quella che un tempo è stata la sua squadra. 

    La doppia prodezza personale non basta per regalare i tre punti al suo Genoa. Ma non tolgono a Destro la soddisfazione di tornare a segnare due reti in un'unica gara a tre anni di distanza dall'ultima volta. E soprattutto a far pensare che forse questo ragazzo, malgrado la promessa non mantenuta, la sua nelle aree avversarie la può ancora dire...
     

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