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  • Genoa, Nicola: 'Coronavirus? Non è il mio campo ma ci servirà tempo'

    Genoa, Nicola: 'Coronavirus? Non è il mio campo ma ci servirà tempo'

    • Marco Tripodi
    Avete presente lo stereotipo dell'uomo di calcio ricco, viziato, che vive in un mondo tutto suo? Bene, se volete farvi un'impressione vagamente fedele di che persona sia Davide Nicola scordatevi tutte queste etichette.

    Se c'è una caratteristica che contraddistingue l'attuale allenatore del Genoa non è infatti la superficialità. E per rendersene conto basta leggere qualche riga della lettera che l'ex difensore piemontese ha indirizzato al Secolo XIX, prendendo spunto dall'emergenza coronavirus: "Non è il mio campo - sostiene Nicola -Quello riaprirà tra qualche tempo, quando tutti potremo lavorare in sicurezza. Un giorno ci daranno la notizia che aspettiamo da tempo. E noi aspettiamo con fiducia. Non è il mio campo, però è il nostro mondo. Per questo credo sia giusto rispondere a chi mi chiede quali siano in questo momento i pensieri del cittadino, Davide Nicola, l’uomo della strada, quando in strada si potrà tornare a passeggiare e a giocare, senza mettere a rischio la salute di tutti e la nostra".

    La lettera del mister prosegue: "Io faccio anche l’allenatore del Genoa, ed è per questo che mi conoscono. Prima ancora ho fatto il calciatore, per passione e professione. In entrambi i casi ho iniziato a camminare con passo più sicuro quando ho scoperto e compreso l’importanza di sapersi adattare: “Prima ti adatti, più lo fai con lucida convinzione, meglio diventi operativo ed efficace”, mi dicevano. Eppure qualcosa non tornava. Per adattarsi serve tempo, e di ciò non se ne può fare una colpa a nessuno. Perché il tempo è ciò che scandisce la nostra vita e ciascuno viaggia ad un suo proprio ritmo. È servito tempo per capire la reale portata di questa pandemia. Per comprendere che passeggiare per strada, baciare i propri figli, esultare dopo un gol, stringere la mano a un amico sarebbe diventato un gesto da evitare. Sbagliato. Dannoso".

    Parole profonde, frutto di pensieri intensi, che mal si adattano al ritratto comune dell'uomo di calcio. Parole che sorprenderanno sono coloro che ancora non conoscono Davide Nicola.

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