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  • Genoa, Portanova:| 'Non sono Messi'

    Genoa, Portanova:| 'Non sono Messi'

    Più difficile marcare quattro figli in libera uscita? O fermare uno come Di Natale quando ti punta? “Le difficoltà, più o meno, sono uguali”. Cheese. Allenamenti in famiglia, alternati al campo. Sarà per questo che Daniele Portanova, a dispetto delle 34 primavere, mantiene l’elisir di una seconda giovinezza. Sempre sul pezzo, gran puntello per la difesa. Tutto casa e campo, suvvia? “Casa? Mah, insomma. Mi sono preso tre, quattro mesi di tempo per decidere. Qualcosa ho visto, però non voglio pensarci, sono concentrato sul campionato: la situazione è complicata, ci sarà tempo e modo per dedicarmi ad altro. La prima volta in cui venni a Genova, facendo il militare, tornavo il venerdì e la città non la vivevo. Genova mi affascina, è una città ricca di storia, come il Genoa. E poi i luoghi di mare, beh, hanno un’attrattiva unica”.

    Andamento lento nel girone di andata, nell’era pre-Portanova. Da qualche partita, la squadra sta sprintando. “La cosa più importante, quando avviene un cambio di allenatore, è che tutto torna in discussione. Cambiano i metodi e caso vuole che sia coinciso con il calcio-mercato, la spinta in più. Ma nulla abbiamo ancora fatto, ogni settimana c’è da sudare. E tanto”. A proposito. Per il modo di giocare, il temperamento, il carattere, la grinta, in Portanova i valori della genoanità trovano una sponda naturale. “Non sono Messi. Da tanti anni faccio della concentrazione, dello spirito di sacrificio e appartenenza la mia arma. Sapete una cosa? Più passano gli anni, più cresce la voglia di giocare e allenarmi. Questo mi rende felice. Ho impostato la carriera così. E così la finirò”. E domenica, l’Udinese. Con quel Di Natale che, come il vino, migliora ogni anno. “La prima volta in cui lo affrontai, militava nell’Empoli. E’ un giocatore che rappresenta l’eccellenza del calcio italiano. Un bomber fantastico, sempre ai vertici della classifica cannonieri. Sarebbe brutto, lo dico per lui, vederlo festeggiare in trasferta il 150° gol in A con l’Udinese. Totò, vuoi mettere segnarlo allo stadio Friuli?”.

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