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  • Genoa, Zappacosta: 'Vanno trovate soluzioni per convivere col covid'

    Genoa, Zappacosta: 'Vanno trovate soluzioni per convivere col covid'

    In una lunga intervista concessa in esclusiva al quotidiano francese l'Equipe, Davide Zappacosta ha raccontato l'odissea Covid vissuta dal Genoa: "E' cominciato con Mattia Perin, il giorno prima di avere sintomi era negativo. Poi non appena è stato trovato positivo è finito in isolamento. Il problema è che il giorno in cui il tampone era positivo, era già contagioso e aveva contaminato già qualcuno in spogliatoio. E da lì è iniziato tutto. Ma i tamponi successivi fatti agli altri giocatori erano negativi, anche se molti di noi eravamo già contagiati, me incluso. Ma non avevamo scelta, dovevamo comunque andare a Napoli visto che la partita era stata confermata”.

    Come andò poi sul campo la sfida del San Paolo è noto a tutti con la pesante sconfitta incassata dal Grifone: “La preparazione della partita è stata complicata. Abbiamo fatto i tamponi all'una di notte, preso l'aereo il giorno della partita, dopo aver dormito poco e male. Io non mi sentivo bene, non avevo la febbre ma non stavo bene. E poi la partita è stata difficile anche perché il Napoli in più è forte”.

    Al rientro in Liguria la bolla rossoblu è esplosa arrivando a contare fino a 22 contagiati. ma nonostante questo Zappacosta esclude che ci sia stata sottovalutazione da parte del club ligure: “Facevamo test ogni tre giorni e un prelievo sierologico a settimana. Il problema è che il lunedì puoi essere negativo, fai il test martedì, giovedì ti scoprono positivo e nel frattempo hai passato due giorni in spogliatoio, magari da asintomatico. E i tamponi non sono così precisi. Poteva capitare in qualsiasi squadra, come con Ibrahimovic al Milan che però non ha contaminato nessuno, magari la carica virale di Perin era solo più forte”.

    Nel frattempo in Italia si è scatenato il dibattito sul proseguo o meno del campionato: “Il rischio è alto e bisogna riflettere un po' - ha concluso l'ex terzino di Chelsea e Roma - La gente pensa che dobbiamo rimanere chiusi in ritiro, ma abbiamo anche noi delle famiglie e dei bambini piccoli. Non possiamo vivere barricati. Se il rischio è alto vanno trovate soluzioni, visto che alla fine il virus lo puoi prendere ovunque, anche semplicemente andando a fare benzina”.

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