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  • Genoamania, altro che calendario in salita: ora viene il bello

    Genoamania, altro che calendario in salita: ora viene il bello

    • Marco Tripodi
    La bella vittoria di Cagliari sembra aver dato al Genoa un po' di quella fiducia e serenità che da troppo tempo mancavano dalle parti di Pegli.

    Adesso occorre dare continuità ai risultati per togliersi in maniera definitiva dalle secche della bassa classifica. Farlo però non sarà semplice, soprattutto dando un'occhiata al calendario che nelle prossime settimane metterà il Grifone di fronte a quattro test altamente impegnativi. Prima la doppia sfida con Milan e Napoli, due squadre dagli andamenti opposti ma dal valore ugualmente competitivo, poi la trasferta a Ferrara in casa Spal, contro quella che classifica la mano è una diretta concorrente, infine il derby del 4 novembre, gara che il Genoa non si aggiudica da un anno e mezzo.

    Un calendario pieno di insidie per i rossoblu che pure, da quando hanno Juric in panchina, hanno sempre dimostrato di fare bene soprattutto nelle gare con squadre più quotate. E' successo l'anno scorso, si sta ripetendo quest'anno.

    Ecco perché proprio la sfida con la Spal che sulla carta pare come la più abbordabile, paradossalmente potrebbe apparire quella più difficile. Ma prima di arrivare in riva all'Adriatico Perin e compagni dovranno per forza di cose a passare dalla San Siro rossonera e quindi affrontare in casa i lanciatissimi azzurri di Sarri.

    Partite all'apparenza proibitive, ma che invece non potrebbero capitare in un momento migliore per tastare il reale stato di salute del grifone. Sia con il Milan che con il Napoli il Genoa non avrà nulla da perdere e qualsiasi punto raccolto sarà comunque un punto guadagnato. Ecco perché contro rossoneri e partenopei bisognerà giocare a viso aperto senza aver paura di sbagliare. Magari confermando quel 3-5-2 che sembra essere la vera chiave di volta della stagione genoana e forse di tutta l'avventura di Juric sulla panchina rossoblu. E perché no, magari affidandosi ai colpi di quei giocatori che sembravano ormai perduti e che invece già a Cagliari sono stati decisivi.

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