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  • Genoamania:| Ballardini lo scacciafantasmi

    Genoamania:| Ballardini lo scacciafantasmi

    • Matteo Oneto

    E' iniziata nei migliori dei modi l'era Ballardini sulla panchina del Genoa. Due vittorie in quattro giorni, cosa che alla squadra rossoblù non succedeva da molto tempo. Ora è il turno della Juve in casa, primo banco di prova importante per il tecnico, che però avrà tutta la settimana per iniziare a conoscere al meglio la rosa a disposizione. Il sergente di ferro romagnolo sta cercando di spazzar via il fantasma di Gasperini, ancora ben presente nella mente di tutti i tifosi e chissà anche di molti giocatori. Impossibile dimenticare chi ha resistito per cinque anni alla guida del Grifone, regalando solo gioie ai sostenitori che necessitavano di una rinascita dopo l'inferno della serie C. Difficile quindi per tutti ripartire, per di più in corsa senza pensare al passato.

    Lo scacciafantasmi si è inserito in punta di piedi nel clan Genoa: nessuna rivoluzione per ora, troppo poco il tempo e troppo scioccante la separazione per cambiare tutto. In soli sette giorni di lavoro, con due partite fondamentali in mezzo, era impensabile che si vedesse la mano dell'allenatore. Giustamente Ballardini ha lavorato sulla testa dei ragazzi, convincendoli a gettare in campo tutto quello che avevano prima ancora di cambiare moduli e tattiche. Missione compiuta e sei punti conquistati. Ora però viene il difficile: con il passare del tempo l'allenatore dovrà iniziare a far vedere la sua mano sulla squadra. Se sarà in grado di convincere sotto l'aspetto del gioco, i tifosi partita dopo partita riusciranno a dimenticare Gasperini affidandosi totalmente a lui.

    Guardando ancora al passato, questa volta senza soffermarci sui fantasmi, Ballardini ha sempre giocato con un trequartista alle spalle delle due punte. Ecco che iniziano i problemi: in rosa ci sono molti esterni offensivi, alcuni come Palladino dotati di molta fantasia, ma nessun numero 10 puro. In quella posizione l'unico che ci ha già giocato è Kharja a Siena, ma con compiti più difensivi che offensivi. Per il resto la cerniera di centrocampo formata da Rossi, Milanetto e Veloso, sembra funzionare, infortuni permettendo, e la difesa a quattro non sembra essere un problema.

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