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  • Genoamania: Criscito riscrive Soriano col rigore più lungo di sempre

    Genoamania: Criscito riscrive Soriano col rigore più lungo di sempre

    • Marco Tripodi
    Nel 1993 Osvaldo Soriano, probabilmente il più grande letterato prestato al futile mondo del calcio, raccontò la storia del rigore più lungo di sempre. Ieri pomeriggio, a Bergamo, Mimmo Criscito ha portato in scena una rivisitazione del tutto personale dell'opera del grande scrittore argentino. La rincorsa del capitano del Genoa verso quella palla posta a 11 metri dalla linea di porta non è stata infatti appena di qualche passo ma è durata quattro lunghissimi giorni.

    LIBERAZIONE - Chissà quante volte da mercoledì sera in poi, quando l'ipotesi di un suo clamoroso divorzio dall'unico vero grande amore calcistico ha preso consistenza, Mimmo ha sognato quel momento. Spazzare via tutto, polemiche, tensioni e ripensamenti con un semplice calcio al pallone. Un tiro catartico, scagliato in fondo alla rete avversaria come non era riuscito a fare per la prima volta in carriera qualche giorno prima a Firenze. Già, perché prima di rappresentare un'indesiderata sirena di mercato, la Fiorentina è stata per lui la squadra che ha reso umana una percentuale fino ad allora perfetta.

    DESTINO - Chissà se ha fatto un fioretto Mimmo nei sui sogni tormentati di quest'ultima mezza settimana. Forse come quando adolescente anelava di vedere un giorno la sua faccia sull'album delle figurine, a fianco a quella dei suoi idoli. Chissà se Soriano, comodamente seduto su una poltrona nel salotto del paradiso degli scrittori, avrà guardato sorridendo e magari benedicendo quel fischio arrivato dal signor Massa al diciannovesimo minuto della gara tra Atalanta e Genoa. Di certo lo ha benedetto Criscito che non ci ha pensato due volte a mettersi sulle spalle un fardello enorme, rappresentato dall'impossibilità di fallire. Mimmo sapeva bene che dopo quel folle carosello di emozioni un secondo errore sarebbe stato imperdonabile, prima di tutto per se stesso. Presentarsi sul dischetto non è stata però una sua scelta bensì un obbligo, naturale conseguenza di una settimana surreale. E lo sceneggiatore di quel grande romanzo che è il calcio, metafora contemporaneamente di vita e di sogni, ha voluto premiare il coraggio del Capitano.

    Se fosse stato un film si sarebbe detto che la vicenda non avrebbe potuto chiudersi che così. Un finale in fondo scontato e anche un po' forzato. Ma se il calcio continua ad essere il gioco più amato e seguito del globo è anche per quella sua capacità di reinventare la realtà andando oltre ai limiti della fantasia. Per conferme chiedere all'uomo che ha riscritto il romanzo del rigore più lungo della storia.

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