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  • Genoamania, Firenze conferma: è un Grifone da trasferta

    Genoamania, Firenze conferma: è un Grifone da trasferta

    • Marco Tripodi
    Il punto conquistato dal Genoa in uno stadio in cui non si vince da 40 anni, e nel quale in assoluto si è usciti soltanto tre volte esultanti in quasi 90 anni di Serie A, conferma l'assioma che vede il Grifone di quest'anno squadra più da trasferta che da casa.

    Se l'andamento interno dei rossoblu è un pianto greco, il cammino lontano dalla Liguria è viceversa una marcia da zone medio alte della classifica. La conferma arriva dai numeri, che raccontano come a Marassi Perin e compagni quest'anno abbiano raccolto appena due punti sui 24 disponibili. Ben diverso invece il discorso esterno, equamente suddiviso nelle nove sfide fin qui disputate tra vittorie, pareggi e sconfitte.

    Che la terza X in trasferta sia poi giunta probabilmente nella meno positiva prestazione del Genoa targato Ballardini rappresenta un'ulteriore conferma. Questo Grifone non avrà tanta classe, e la scarsa dimestichezza in gol-zona ne è la riprova, ma possiede un cuore e una capacità di soffrire indispensabili per tirarsi fuori dalle paludi del fondo classifica.

    In un turno in cui tutte le dirette concorrenti alla salvezza vincono i rispettivi incontri, non perdere ulteriore terreno pur giocando in un campo ostico e contro un avversario in ascesa è qualcosa di più di una semplice limitazione dei danni. Il punto del Franchi è un segnale lanciato alle contendenti per la salvezza: i rossoblu sono vivi e consci delle fatiche che li si prospettano davanti.

    A dare ulteriore sostanza al risultato di Firenze si somma poi il fatto che esso sia arrivato cinque giorni dopo la prima bruciante sconfitta del Ballardini Ter, quella patita martedì scorso con l'Atalanta. La cura del vate di Ravenna prosegue ed il malato continua a dare segni di risveglio e di ripresa. Certo, il paziente mostra ancora un'evidente e preoccupante inappetenza sotto rete ma la robustezza confermata nel reparto arretrato è comunque una buona consolazione. Anche perché in Serie A avere una buona difesa resta un pregio da preferire a quello di possedere un attacco prolifico.

    A questo punto resta però da sfatare il tabù Ferraris e per farlo quale medicina migliore che incontrare la peggior squadra del campionato? Sabato a Marassi arriverà il Benevento e quella sì che sarà un'occasione d'oro per spezzare un incatesimo già durato troppo a lungo. A patto di non illudersi che sia una passeggiata di salute...

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