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  • Genoamania:| Era davvero impossibile

    Genoamania:| Era davvero impossibile

    • Matteo Oneto

    Questa volta il Genoa non è riuscito ad imbrigliare la Juve come successo nelle ultime due sfide a Marassi. Nelle scorse stagioni erano arrivati risultati positivi, come il pareggio 2-2 del 24 settembre 2009 (rimonta firmata Mesto-Crespo, ma sogno spezzato a poco dal termine da Trezeguet), e la rocambolesca vittoria 3-2 a un soffio dalla fine grazie al gol di Palladino, del campionato 2008-2009. Questa volta è andata male: due gol in cinque minuti e Genoa al tappeto. Proprio come tre anni fa, quando bastarono sette giri di lancetta ai bianconeri per piegare ancora con un 2-0 il neopromosso Grifone. Domenica l'impresa era davvero disperata: fermare la Juventus lanciatissima di questo periodo con l'infermeria piena sarebbe stato decisamente troppo.

    Oltre a questo ci si è messa pure la sfortuna, con il gol in stile flipper di Marchisio che ha cambiato la partita improntata alla difesa della squadra di Ballardini. La reazione è arrivata quando ormai lo 0-2 era deciso, davvero difficile recuperare uno svantaggio così netto con un solo attaccante di ruolo (Toni) e un ragazzo di appena 19 anni (Destro). La missione impossibile poteva però essere gestita un po' meglio: lasciare il pallino del gioco fin dall'inizio alla Juve è un lusso che in questo momento i rossoblù - e forse nessuna squadra d'Italia - non si possono permettere. Nelle ripresa si è visto un modulo diverso, con quel rombo a centrocampo tanto amato da Ballardini che ha riportato geometrie e ha lasciato le briciole alla Juve, che poteva solo ripartire in contropiede. Un tempo regalato e la ripresa giocata alla pari: si potrebbe dire che il pareggio alla fine ci stava, ma non è così.

    Proprio mentre il Genoa portava l'assedio alla porta di Storari sono venuti fuori i limiti offensivi di questa squadra, che ha poca fantasia e non riesce mai trovare con i singoli la giocata giusta per scardinare le difese avversarie. Le uniche azioni pericolose, terminate con i due legni di Criscito e Kharja (quando si diceva della sfortuna…), sono arrivate da due tiri dalla lunga distanza, unica vera risorsa offensiva insieme alle punizioni di Veloso. Adesso non resta che aspettare i rientri dei vari Palacio, Palladino, Jankovic e Sculli per vedere se è solo una questione di uomini oppure se Ballardini dovrà intervenire spezzando definitivamente la sottile linea che lo sta unendo a Gasperini in questo suo inizio di avventura rossoblù.

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