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  • Genoamania: evviva la sosta!

    Genoamania: evviva la sosta!

    • Marco Tripodi
    Benedetta sia la sosta. Mai come in questo momento la pausa per le nazionali arriva come manna dal cielo per un Genoa stanco e ancora fortemente condizionato dal ciclone Covid che lo ha investito ormai più di un mese fa.
     
    FANTASMI DEL PASSATO -
    Il misero punticino raccolto nelle ultime quattro gare e una vittoria che manca dalla prima giornata sono lo specchio più fedele delle difficoltà incontrate da una squadra che tale ancora non appare. Risvolti che fanno percepire ai tifosi rossoblù le stesse sensazioni già provate nelle ultime travagliate stagioni. Esperienze altamente negative che in moltissimi temono di dover rivivere per l’ennesimo anno. Eppure rispetto al recente passato le attenuanti non mancano e con esse neppure le speranze che questa volta le cose possano andare in maniera differente.

    CORSA AD OSTACOLI - La solita rivoluzione d’estate ha portato in dote un organico profondamente modificato, affidato per di più in gestione ad un allenatore anch’egli nuovo. Un cambio radicale che per dare i frutti desiderati ha bisogno di tempo e pazienza. Ma in un periodo fortemente condizionato dalla pandemia il primo è stato ridotto all’osso per tutti, lasciando segni profondi in chi ha optato per una svolta tecnica. Dando un rapido sguardo alla classifica si nota come tutte le squadre che hanno cambiato allenatore stiano marciando ad un ritmo più lento di quello ipotizzato. Succede alla Juve e al Torino, ma anche al Parma e in parte al Cagliari che soltanto nelle ultime giornate è sembrato assimilare gli schemi di Di Francesco. Nell’elenco rientra a pieno titolo anche il Genoa, il quale però ha dovuto affrontare un ostacolo ulteriore. Le settimane di quarantena imposte dal virus ad oltre metà dei suoi ragazzi hanno tolto tempo prezioso all’opera di plasmatura di Maran. Ma oltre al lavoro collettivo è mancato a lungo anche quello individuale. Troppi giocatori sono tornati sul prato dopo essere stati anche tre settimane a riposo forzato. Una pausa corrispondente a quella solitamente trascorsa nelle vacanze estive. Inevitabile che rientrare dopo uno stop così accentuato necessiti di un periodo più o meno lungo di reinserimento. Ma mentre in estate la confidenza con campo, pallone e compagni la si prende in amichevoli senza valore, ora per i rossoblù lo si è dovuto fare in gare in cui il peso dei gol è ben più concreto. Oltretutto contro avversari tutt’altro che semplici. Escludendo la sconfitta con il Torino, frutto per altro di due gentili regali della retroguardia genoana, gli altri KO sono arrivati contro Napoli, Inter e Roma, corazzate che viaggiano su altri livelli rispetto al Grifone al cospetto delle quali qualsiasi risultato diverso dalla sconfitta rappresenta grasso che cola.
    Di contro Criscito e compagni hanno strappato un pareggio in trasferta al Verona, miglior difesa del campionato e mina vagante del torneo come ben sanno Juve e Milan, e l’1-1 in rimonta nel mai banale derby. Segnali incoraggianti in parte annullati dalla brutta prova offerta contro il Toro, arrivata nel bel mezzo di un autentico tour de force.
     
    RIPRESA - Adesso la sosta priverà Maran di dieci elementi chiamati a rispondere alla chiamata delle rispettive nazionali. Ma gli regalerà anche un po’ di tempo per far tirare il fiato al resto della truppa, consentendo di mettere nel motore un po’ di quella benzina scarseggiata nell’ultimo mese. Solo al ritorno vedremo di che pasta è realmente fatto questo Grifone e quanto gli spettri che turbano il sonno dei suoi tifosi siano reali. A patto di avere ancora un pizzico di quella pazienza necessaria per ottenere risultati differenti da quelli raccolti negli ultimi anni.
     

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