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  • Genoamania:| Fischiare si può...

    Genoamania:| Fischiare si può...

    Il Genoa delude e i tifosi fischiano. E' successo contro il Parma meno di un mese fa, e lo stesso è accaduto con la Fiorentina. Le due giornate si sono chiuse con le parole del presidente Preziosi, che in entrambi i casi ha espresso il suo disappunto per il comportamento dei tifosi. La logica del patron rossoblù è sicuramente pregna di galanteria: non si fischia, o meglio non lo si fa mentre la partita è in corso e il risultato ancora in bilico. Bisogna sempre aiutare la squadra reagendo al risultato e alla prestazione, e solo quando l'arbitro ha messo fine alle ostilità esprimere eventualmente il proprio dissenso. La sfida di domenica però non era una partita normale: poteva essere quella della tranquillità o quella della paura.

    La reazione della Nord è stata forse dettata dal timore di vedere la propria squadra squagliarsi sotto i colpi di un avversario in crisi nera e affondare in una zona di classifica da allarme rosso. Anche per questo la reazione è arrivata a metà primo tempo, e forse è servita a spronare gli undici in campo. Paura e non solo, però. Il pubblico rossoblù non può essere anestetizzato dalle buone parole e da risultati appena accettabili. Questa piazza vive di entusiasmo, prima ancora che di grandi campioni e di buoni propositi. La stagione attuale è un fallimento al pari di quella precedente. Due indizi non fanno una prova, ma il tifosi rossoblù non vogliono rischiare di passare un altro anno i cui gli ultimi tre mesi siano solamente un viatico per possibili traguardi futuri.

    Bisogna cambiare rotta, e forse proprio quel pubblico che per quattro anni non ha mai fatto sentire la sua voce per protestare ma ha tirato fuori tutto il proprio cuore per sostenere se n'è accorto prima di tutti, e ha voluto dimostrare di essere ancora capace di essere l'uomo in più per il Grifone. La Genova rossoblù vive di calcio e di passione: nessuno può pensare che due stagioni di medio-bassa classifica possano passare inosservate. I tempi della rimonta verso il calcio che conta, quelli della lotta per la Champions e del ritorno in Europa, sono ormai lontani. E' arrivato il momento di dimenticare il passato e dedicarsi al futuro piazzando l'asticella in alto.

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