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  • Genoamania: l'ultimo autogol di Blessin
Genoamania: l'ultimo autogol di Blessin

Genoamania: l'ultimo autogol di Blessin

  • Marco Tripodi
Due punti in tre gare. Il misero bottino raccolto dal Genoa contro Brescia, Reggina e Como forse non è sufficiente per giustificare la parola crisi. Di certo però non può confortare chi alla vigilia del torneo confidava legittimamente nel mantra societario dell'Only One Year per cancellare il prima possibile il dolore della recente retrocessione. Un obiettivo tutt'altro che svanito anche se la strada per raggiungerlo sembra essersi fatta inaspettatamente in salita. E per molti la colpa di queste difficoltà va imputata a un solo, grande, colpevole: Alexander Blessin.

Sono tante le accuse che da più parti mosse al tecnico del Genoa. Come il fatto di non saper dare gioco né risultati a una squadra che tutti, eccetto lui, considerano legittimamente l'unica vera corazzata del torneo cadetto. Oppure di non saper leggere le gare, operando cambi cervellotici che vengono ripetuti uguali a se stessi in ogni gara come in un masochistico e incomprensibile gioco di specchi. O ancora di non riuscire a chiudere le pratiche quando il più, ossia scardinare le blindatissime difese avversarie, è già stato compiuto. La responsabilità maggiore di Blessin è però il non essere riuscito a dare, dopo 10 mesi di permanenza in Liguria, un volto alla sua creatura. Questo malgrado un mercato condotto in prima persona e assecondato costantemente da una dirigenza che continua a garantirgli la più cieca delle fiducie.

Accuse da cui il diretto interessato ha in qualche modo provato a difendersi nel post partita di ieri. Con un'arringa poco convinta e men'ancora convincente, il trainer di Stoccarda ha snocciolato attenuanti per giustificare se stesso, finendo in realtà per sminuire il valore di un organico che lui stesso ha contribuito a plasmare. Senza troppi giri di parole Blessin ha chiaramente detto che non considera il Genoa la miglior squadra di Serie B, rincarando la dose quando, con tanto di nomi e cognomi, ha evidenziato le diverse lacune che la caratterizzano.

Lamentandosi della mancanza di Ekuban e di un'alternativa a Pajac, peraltro non ricordandosi che anche con loro due in campo il Grifone non stava esattamente volando, oltre che dell'assenza di Sturaro, giocatore sicuramente importante per lo spogliatoio ma con alternative più che all'altezza in mezzo al campo, herr Alexander ha compiuto un clamoroso autogol. Imputare alla mancata presenza di questi tre giocatori gran parte dei guai del Genoa è innanzitutto un pessimo segnale nei confronti di chi ogni sabato è chiamato a sostituirli. Non certo il modo migliore per provare a compattare uno spogliatoio che come tutti gli spogliatoi del mondo ha bisogno prima di tutto di unità per remare verso il proprio orizzonte.

Sono tante le cose in cui il tecnico teutonico sta sbagliando. Ma l'uscita di ieri forse le batte tutte. Ciò probabilmente non sarà sufficiente come motivo di esonero ma di certo dovrà spingere chi di dovere a fare diverse riflessioni.

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