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  • Genoamania. La fortuna è come la sfiga: ci vede benissimo ma non è eterna

    Genoamania. La fortuna è come la sfiga: ci vede benissimo ma non è eterna

    • Marco Tripodi
    Meglio nascere fortunati che ricchi. Una frase che mi ripeteva spesso mio nonno da bambino e che calza a pennello per descrivere la prova offerta dal Genoa contro il Lecce.
     
    Nascondere il ruolo fondamentale che la Dea Bendata ha avuto nel successo dei rossoblù sui salentini sarebbe folle e se oggi il Grifone può ancora sperare di far parte l’anno prossimo del campionato più importante gran parte del merito va ascritto alle benevole volontà del fato. La carambola con cui Jagiello ha mandato la palla in buca e il rigore che Mancosu ha calciato nella ionosfera sarebbe stato più lecito osservarli in un tavolo da biliardo o su un campo da rugby. Episodi talmente sporadici da diventare già cimeli da tramandare ai posteri, soprattutto perchè accaduti nel rapido volgere di qualche giro di lancetta. Entrambi hanno arriso al Genoa che pur non meritando è riuscito a portarsi a casa tre punti preziosi come rubini. Che poi diventano addirittura quattro se si somma anche quello che arriva dal vantaggio accumulato negli scontri diretti con i leccesi. Ben vengano, ma nessuno si illuda che la missione sia compiuta.
     
    La strada verso la salvezza non è più tanto lunga ma gli ostacoli disseminati sul suo percorso sono ancora parecchi. Soprattutto se ad affrontarla ci sarà lo stesso Grifone impaurito e inoffensivo visto all’opera ieri sera. Nella gara più importante dell’anno il Genoa ha offerto quasi certamente il suo volto più brutto. Fare peggio delle ultime uscite non era facile, eppure i rossoblù ce l’hanno fatta. E se non fosse stato per gli astri favorevoli oggi saremmo qui a scrivere e leggere ben altre considerazioni. Ma, come si dice spesso, il calcio non è il pattinaggio artistico dove la prestazione dà vita al risultato. Qui conta solo chi la butta dentro, con o senza merito non importa. E’ chiaro però che non si possa fare sempre affidamento sulla buona sorte, come è successo ieri o ad Udine qualche settimana fa, oppure ancora contro il Sassuolo quando Pandev realizzò il gol del successo praticamente con il naso mentre stava planando a pancia in giù verso il prato. La fortuna è una buona alleata che è sempre meglio tenersi stretta. Perchè, come diceva mio nonno, chi la possiede è più ricco di un milionario. Occhio però perchè ogni tanto anche lei si addormenta. E quando succede non si può esonerarla né sostituirla...
     

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