Abituati alla lotta va bene ma ora gli avversari diventano davvero troppi. Il Genoa con Gasperini è rinato, la prima parte del ritorno del tecnico di Grugliasco è stata una cavalcata esaltante che si è stoppata, senza a dire il vero grandi patemi di classifica, negli ultimi turni. A Cagliari un arbitro da censura e il redivivo Sau hanno intaccato una sfida che il Grifone aveva approcciato con lo spirito giusto. Domenica a Marassi contro l’Atalanta, il piccolo De Luca ha estratto dal cilindro un coniglio che nessuno a Marassi avrebbe voluto vedere.

Due giornate storte possono capitare, ma la sfortuna si è abbattuta sul Genoa anche durante le settimane di allenamento. A farne le spese nella maniera più dura è stato Juraj Kucka. Lo slovacco a Cagliari è uscito dolorante, il ginocchio faceva male, ma nessuno poteva aspettarsi un esito così sciagurato dagli esami clinici. Rottura del legamento crociato e stagione finita. Sfortuna nera, nerissima, che colpisce colui che è stato simbolo assoluto della rinascita. Basta così? Neanche per sogno. Il capitano Portanova out fino a inizio 2014 per un problema muscolare, Santana che continua a combattere più con gli infortuni che contro gli avversari e poi Vrsaljko, pendolino di destra, bloccato da un problema all’addome. Ad esser ottimisti al croato è addirittura andata bene perché il rischio ernia è stato scongiurato e domenica potrebbe già essere in campo.

A Bologna si va per vincere, il Genoa di Gasperini ci prova sempre e comunque. Un punto basterebbe. Ancora più importante sarebbe capire se la sfortuna si sia finalmente voltata dall’altra parte. Lottare contro gli avversari è un obbligo ma avere proprio tutto contro è davvero troppo anche per il nuovo Grifone figlio del vate Gasperini.