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  • Genoamania: meno fronzoli e più punti

    Genoamania: meno fronzoli e più punti

    • Marco Tripodi
    Per il quinto derby consecutivo il Genoa non riesce  ad avere la meglio sulla Sampdoria. Per la settima gara di fila il Grifone rimanda un appuntamento al quale sfugge da due mesi. Neanche una buona prova dei rossoblù e una prestazione scialba offerta invece dai blucerchiati è servita per infrangere il tabù vittoria.

    Volendo guardare il bicchiere mezzo pieno non si può non elogiare i progressi di una squadra che sta indubbiamente crescendo e che per almeno un'ora ha letteralmente surclassato i cugini.

    Eppure il fatto di non riuscire a far propri i tre punti pur dopo una buona prova collettiva non può essere affatto consolante. Anzi, se la ricerca del risultato passa attraverso la legittima strada del bel gioco, non riuscire ad ottenerlo significa che difficilmente si potrà sperare di farlo quando la prestazione non sarà altrettanto buona. E non parliamo ancora di sfortuna. Se le cose non girano per il verso giusto forse bisognerebbe appellarsi a qualcosa di più concreto e tangibile.

    Gli applausi non fanno punti e piano piano la zona calda della classifica comincia ad avvicinarsi. Chi si consola pensando che la parte peggiore del calendario la si sia appena lasciata alle spalle forse non considera che i prossimi avversari (Torino e Roma fuori casa, Spal e Atalanta a Marassi) saranno tutt'altro che malleabili. Però procrastinare ulteriormente l'appuntamento con la vittoria è un'ipotesi da non prendere neppure in considerazione. Occorrono punti pesanti, in modo da scongiurare già prima di Natale qualsiasi pericolo in vista della seconda parte di campionato.

    Il calcio è un gioco e come tale deve innanzitutto divertire chi lo osserva. Ma giocando bene senza vincere io personalmente mi diverto poco. E dopo due mesi di astinenza da vittoria forse sarebbe l'ora di tornare a sorridere anche da queste parti.

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