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  • Genoamania:| Non rimpiangiamo Malesani

    Genoamania:| Non rimpiangiamo Malesani

    Il vento della crisi tira forte in casa rossoblù. Tre sconfitte consecutive pesano, soprattutto perché il calendario, dopo le tre super sfide contro Udinese, Napoli e Lazio, metteva di fronte al Grifone una serie di gare che potevano essere trampolino di lancio per una stagione non di transizione ma da protagonisti. Così non è stato: Catania, Atalanta e Chievo Verona hanno tarpato le ali al Genoa, che ora ha come unico obiettivo il raggiungimento della quota salvezza.

    Marino non è riuscito a dare la giusta accelerata ad una squadra che ha sì ha buone qualità ma che evidentemente ha ancora molti difetti, primo fra tutti quello di subire troppi gol. La media punti rispetto al predecessore Malesani è più bassa, e i tifosi iniziano a far sentire il proprio malcontento: vogliono e si aspettano qualcosa di più. Insomma, se non è crisi poco ci manca.

    La situazione sembra però sotto controllo: il ritorno di Gilardino e il recupero di qualche difensore dovrebbe andare a colmare le lacune più profonde, evitando rischi di classifica che in ogni caso appaiono lontanissimi. Ora l'unica cosa da evitare è quella di farsi bloccare da vecchi fantasmi. Il confronto tra Marino e Malesani non regge.

    L'allenatore scelto in estate da Preziosi non si è dimostrato all'altezza dall'inizio alla fine della sua esperienza rossoblù. E' vero che purtroppo per lui non aveva in rosa gente come Gilardino, ma va comunque detto che il suo modo di giocare non avrebbe aiutato tantissimo neanche il bomber rossoblù. L'esonero di Malesani non è stato frutto dei risultati, non esaltanti ma neanche da gettare nella spazzatura, ma è dipeso dall'incapacità di presentare in campo una squadra coraggiosa.

    Troppe volte il Genoa timbrato Malesani è sembrato in balia dell'avversario, incapace di offendere perché troppo occupato a coprire tutti gli spazi senza comunque riuscirci con continuità. Il calcio proposto dall'ex Bologna non ha mai regalato emozioni. Per questo i tifosi, primi interpreti della passione per questi colori, anche quando uscivano dalla stadio vittoriosi non erano mai pienamente soddisfatti.

    Perché se si punta solo sui risultati questi devono essere molto alti, devono dare la sensazione di poter vivere un sogno, di poter arrivare dove alla viglia non si poteva neanche immaginare. Il Genoa di Malesani non sarebbe mai potuto arrivare a giocarsi un traguardo importante neanche se avesse avuto a disposizione gli acquisti di gennaio.

    Giunti a questo punto, neanche Marino porterà il Genoa in Europa, ma le emozioni vissute contro Udinese, Napoli e Lazio rimangono. E statene certi, se la mentalità resterà quella, ne arriveranno delle altre. Magari ancora più intense. 

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