Genoamania: sogno o illusione non importa, questo è il bello del calcio
Lo sbarco di Lasse Schone sul pianeta rossoblù rappresenta un evento che resterà a lungo nella memoria collettiva del Genoa. Non tanto per l'affare in sé, quanto per la botta di adrenalina che il principe danese ha saputo dare ad un ambiente morimondo. Per una volta dopo oltre un decennio un popolo proverbialmente incline al mugugno, all'autolesionismo e al pessimismo cosmico come quello del Grifone ha saputo ricompattarsi tornando a generare un'energia positiva che si credeva non possedere più.
Dopo anni di delusioni, bocconi amari, contestazioni, infarti scampati all'ultimo secondo, il tifoso genoano ha riscoperto il piacere di sognare ad occhi aperti. Quel regno chiamato calciomercato che per troppo tempo è stata la dimensione degli incubi rossoblù, ora si è come per incanto tramutato nella fase della speranza. L'abbraccio tributato ieri al principe di Danimarca è il segnale di quanto la gente voglia tornare a respirare quell'aria leggera e frizzante che solo il calcio è in grado di offrire. Senza dover pensare a plusvalenze, comproprietà, bilanci, licenze UEFA e altre questioni che da tempo (e non solo nella Genova rossoblù) hanno preso il sopravvento su quel brivido da stadio che nonostante tutto ancora permette al pallone di rotolare.
Magari tra qualche settimana scopriremo che ciò che stiamo vivendo in questi giorni sarà stato soltanto un illusorio sogno di mezza estate. Prima di allora però nessuno ci svegli. A volte vale la pena sognare ad occhi aperti.