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  • Genoamania: tra cappotti e accappatoi è tutta questione di outfit

    Genoamania: tra cappotti e accappatoi è tutta questione di outfit

    • Marco Tripodi
    Ciabatte, costume e accappatoio: così, malgrado il clima semi-autunnale, il Genoa è sceso ieri in campo contro l’Atalanta.
     
    Con l’obiettivo stagionale già messo in cassaforte, il Grifone si è potuto concedere il lusso di affrontare l’ultimo impegno casalingo del campionato come se fosse già in vacanza, dando spazio a molti elementi rimasti spesso a riposo nei mesi precedenti. E gli effetti di queste scelte si sono visti, tutti, nel primo tempo. Al cospetto di una Dea che si giocava la terza ascesa consecutiva in Paradiso i rossoblù hanno offerto una difesa passiva, trasformandosi da presunti coprotagonisti della sfida a semplici spettatori. Per 45’ Zapata, Malinovskji e compagni hanno fatto tutto ciò che volevano, divertendosi come ragazzini ai quali è stato offerto un passepartout per ogni giostra del luna park.
     
    Smaltita la sbornia iniziale, però, qualcosa nella ripresa è cambiato. Da una parte e dall’altra. Gasperini ha voluto conservare un po’ dell’esuberanza dei suoi ragazzi per un altro appuntamento con la storia, fissato mercoledì sera a Reggio Emilia; Ballardini, il cui futuro malgrado l’ennesimo prodigio appena compiuto resta ancora in bilico, ha capito invece che doveva a tutti i costi evitare l’imbarcata. Un cappotto fuori stagione non sarebbe stato per lui certo il miglior outfit con il quale presentarsi all’imminente faccia a faccia con il presidente Enrico Preziosi. Soprattutto se poi disegnato dal Gasp, il cui divorzio dal Joker lascia ancora oggi tracce di acredine negli umori dei due ex amanti. Ballardini ha quindi avuto il coraggio di osare. Anziché rinforzare una retroguardia che faceva acqua da tutte le parti, il tecnico romagnolo ha rispolverato il vecchio motto secondo il quale la prima difesa è l’attacco, ripresentandosi in campo con tre punte e mezza. E da lì è iniziato lo spettacolo. Il Grifo non solo ha evitato che l'ormai inesorabile sconfitta assumesse i contorni di una disfatta ma ha regalato emozioni e brividi ad una gara formalmente già archiviata.
     
    L’accesso al luna park, riservato ai soli bergamaschi per i primi trequarti d’ora, è stato così consentito anche ai rossoblù, abili nel trasformare un noioso pomeriggio in un’elettrizzante esperienza, proprio sotto gli occhi del padrone e del suo nipotino. Occhi divenuti meno bui rispetto al primo tempo. Dettaglio, quest’ultimo, forse non trascurabile per chi è spesso abituato a prendere decisioni anche seguendo il proprio umore.
     
    Forse non sarà la gara di ieri a stabilire che ne sarà del futuro di Ballardini e, francamente, non sarebbe neppure corretto. Però nel dubbio era meglio non rischiare e questo il tecnico, che Preziosi lo conosce bene, lo ha capito. Lui il suo l’ha fatto e lo sta facendo fino in fondo. Ora non resta che chiudere la stagione con il viaggio in Sardegna del prossimo fine settimana dove anche in questa stagione ciabatte, costume e accappatoio sono quasi un obbligo. Un outfit che il Grifone potrà concedersi soltanto con il beneplacito del suo numero uno, evitando pericolose cadute di stile.
     

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