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Genoamania: umiltà e Pavoletti, aria fresca da Bergamo

Genoamania: umiltà e Pavoletti, aria fresca da Bergamo

Sei partite dopo si torna a vincere ed è ancora una volta Bergamo a rialzare il Genoa impantanato in una crisi che sembrava senza via d’uscita. Perso il derby in malo modo il Grifone risorge su un campo difficile e allontana la zona retrocessione ringraziando il super Napoli di Sarri che spezza il tentativo di rimonta del Frosinone. La strada non è ancora in discesa, girare la boa a 19 punti non può lasciare tranquilli ma questo sussulto fa capire che la squadra è viva.

Il contestatissimo Gasperini ha iniziato a tornare sui suoi passi. Gli piace attaccare, vorrebbe farlo sempre ma deve capire che qualche volta non si può fare. Il momento è arrivato e il tecnico di Grugliasco si è presentato all’Atleti Azzurri con cinque difensori, tre centrocampisti e un tandem d’attacco in cui in realtà solo Pavoletti poteva essere considerata una punta vera. Primo tempo a soffrire ma con organizzazione e senza dover far fare i miracoli a Perin, tutt’altro cosa rispetto al derby quando Cassano, Soriano ed Eder infilavano la retroguardia con una facilità quasi imbarazzante.
Poi è arrivata la ripresa e il piano è diventato perfetto. Gli eroi sono Dzemaili e Pavoletti ma tutta la squadra è arrivata al risultato ritornando umile fattore fondamentale per raggiungere la salvezza il prima possibile.

Oltre all’umiltà Gasperini ha bisogno di un grande bomber per centrare l’obiettivo stagionale. Lo ha trovato in Pavoletti che segna un gol ogni 37 palloni toccati, gioca con e per la squadra, combatte come un mediano e quando vede l’area di rigore diventa letale . “Conte lo guarda” ha detto Gasperini dopo il match di ieri. Non basta, Pavoletti deve andare in azzurro e giocarsi le sue carte. Lo merita e potrebbe tornare molto utile in una squadra che ha bisogno di un punto di riferimento offensivo.
 

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