Il Genoa è tornato in corsa per la salvezza, che sia stato per meriti propri o altrui poco importa. Domenica a Marassi conto il Pescara potrebbe essere la partita giusta per mettere la freccia, sorpassare il Palermo, impegnato contro la Juve, e chissà magari far rientrare nella corsa il Torino, prossimo avversario del Grifone. Al momento tutto dipende dal Grifone e a pensarci bene già questo appare un mezzo miracolo.

Niente però è stato ancora fatto. Contro il Pescara i tifosi si mobiliteranno in massa per spingere i rossoblù al successo che vale una stagione. Saranno il dodicesimo uomo, gli altri undici dovranno dimostrare di poter giocare in serie A, in un ambiente infuocato, senza subire le pressioni. Su questo punto non si può lavorare in allenamento, ognuno dovrà pescare dentro di sé la giusta carica e se non se la sentirà dovrà farsi da parte.

Dovrà essere bravo Ballardini a scegliere gli uomini giusti, quelli che in campo sappiano farsi valere, quelle che in fin dei conti a queste partite sono abituati e sanno come fare per portare a casa la giusta posta. I leader dovranno venire fuori, non basterà Borriello, servirà tutta la grinta di Portanova, il carisma, ma non la foga, di Matuzalem, l’esperienza di Vargas e il miglior Floro Flores, oltre ai muscoli di Antonelli e tutta la furia atletica di Granqvist. Il Genoa ha bisogno di undici eroi per compiere l’impresa, che non sarebbe battere il Pescara, ma arrivare alla salvezza. Se domenica intorno alle 17 il Grifone sarà a più tre sul Palermo e a meno uno dal Torino allora tutto potrebbe essere più semplice. In caso contrario le speranze si ridurrebbero al lumicino, di  nuovo, un peccato capitale per chi è rientrato nella lotta appena due settimane fa.