Il “Messi greco” non è come quello argentino. Non ne ha il talento né il palmares, ma fa divertire e questo nel calcio di oggi è un valore che soprattutto a Genova non veniva espresso da molto tempo. Un metro e 64 centimetri di fantasia capace di innescare l’avversario e di far piovere applausi ogni qualche volta questo piccoletto tocca il pallone e prova la giocata. Salta l’uomo spesso, a volte non ce la fa ma ci prova sempre, è vero è un po’ troppo innamorato del pallone e spesso risulta testardo, ma senza di lui la sfida contro il Parma così come quella dello Juventus Stadium sarebbe stata di una noia mortale.

Gasperini gli ha regalato la prima maglia da titolare in serie A e lui ha sfruttato l’occasione: pronti e via, scatto fulmineo su Benaloune e rigore ineccepibile. Il greco non si ferma lì, gioca a destra, a sinistra o in mezzo, e regala la sensazione che quando ha la palla nei piedi qualcosa possa sempre succedere. Ha un passo diverso da tutti gli altri e sa come sfruttarlo, certo il fisico minuto a volte non lo favorisce e quando i giganteschi, al suo confronto, avversari decidono di fermarlo con le cattive non può fare altro che subire e rialzarsi.

E’una risorsa e bene ha fatto Preziosi a scovarlo e  acquistarlo dopo una lunghissima trattativa. Ora bisognerà vederlo sulla distanza, farà fatica soprattutto in trasferta ma da tempo a Marassi non si vedeva un giocatore che riuscisse ad esaltare lo spettatore per cui vincere è fondamentale ma se si diverte comunque non disdegna. Nel calcio sempre più costruito su schemi e fisici statuari, Fetfatzidis è uno dei pochi che prova a dare spettacolo. Gasperini lo vuole vedere crescere nei movimenti senza palla e magari in fase di copertura, giusto così perché essere spettacolare non è tutto. Speriamo però che nessuno gli tolga la voglia di provare sempre la giocata con quel sinistro che non sarà quello di Messi ma può mietere vittime a raffica. Benvenuto Fefta, continua a farci divertire.