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  • Ghirardi, la maledizione dei Majo:| 'Persona sgradita'

    Ghirardi, la maledizione dei Majo:| 'Persona sgradita'

    "Lei è una persona non gradita e io non le risponderò più, non è amico del Parma". Una domanda come tante altre, su un tema banale ha fatto scattare il presidente del Parma Tommaso Ghirardi che ha sbottato contro il giornalista Gabriele Majo, direttore responsabile del sito on line stadiotardini.com, durante la conferenza stampa di questa mattina. 
     
    Una risposta scomposta, esagerata e soprattutto fatta nel luogo sbagliato. Davanti a decine di giornalisti e anche ad alcuni tifosi. Il problema, secondo il presidente del Parma, sarebbe che Majo ha fatto causa alla società dopo la rottura del suo contratto come addetto stampa. Una scelta lecita, come è lecito che qualunque dipendente, se pensa di essere stato licenziato ingiustamente, porti in tribunale il suo datore di lavoro. Per Ghirardi, invece, Majo ha "intentato causa per arricchire le sue tasche e l’ha persa, perciò vuol dire che la giustizia ha fatto il suo giusto percorso. Perciò lei, da oggi, a me non rivolge più parola".
     
    Quasi una sentenza nei confronti di un giornalista descritto come "nemico del Parma" che, invece, ai crociati ha dedicato buona parte della sua vita. Per fortuna Majo non è stato cacciato a pedate dalla sala stampa, ma poco c’è mancato. "I tesserati - gli ha detto duro Ghirardi - se vorranno le potranno rispondere, ma lei a me non rivolgerà mai più nessuna domanda".
     
    Un j’accuse durissimo che - onorando la sua professione - Majo ha diligentemente ripreso con la sua telecamera e pubblicato sul suo sito (VEDI IL VIDEO SOTTO AL MINUTO 7,30). Non solo sul suo sito ha anche risposto a muso duro al presidente e, con il suo consenso, pubblichiamo qui sotto la sua risposta e sotto il video incriminato.
     
    Al collega e all’amico Gabriele va tutta la solidarietà della redazione di ParmaSera.it. Al Presidente Ghirardi invece ricordiamo che Parma è città medaglia d'oro alla Resistenza e geneticamente antifascista: che sia il bresciano ad adattarsi a Parma, ed alla sua gente.
     
    LA RISPOSTA DI MAJO
    (gmajo)  -  Lascio al lettore ogni valutazione in merito all’intervento del presidente del Parma FC Tommaso Ghirardi, il quale è liberissimo di non rispondere alle domande di un giornalista professionista che non reputa amico suo, ma non di diffamarlo, come ha fatto oggi, durante una pubblica conferenza stampa: perché egli dovrebbe sapere perfettamente che il sottoscritto non aveva certo intentato una causa di lavoro per arricchirsi  -  come da lui sostenuto  -  quanto per avere giustizia sulla mancata prosecuzione del proprio rapporto in essere con la società che presiede. E’ altresì falsa l’affermazione che io abbia perso la vertenza, perché, sia pure di Pirro una piccola vittoria l’ho ottenuta, avendo il giudice condannato la società Parma FC, dopo aver accolto uno dei quattro punti del ricorso (e non sarebbe male se, a distanza di cinque mesi dal deposito della sentenza provvedesse a saldarmi quanto dovuto). Certo, in sede di primo grado di giudizio, per me giustizia non era stata fatta dall’esimio dott. Giuseppe Coscioni, giudice con la chitarra che me le ha suonate, ma  -  al contrario di Ghirardi che oggi ha cantato vittoria in pubblico  -  signorilmente non mi sono mai permesso di scrivere questa mia opinione sul giornale on line che dirigo, dove, anzi, ho sempre accuratamente evitato ogni tipo di riferimento a tale vicenda giudiziaria, che nulla ha a che vedere con il mio attuale ruolo di onesto (e non in malafede) osservatore delle vicende del Parma Calcio, che seguo “professionalmente” dal lontano 1978 e al quale ho dedicato  -  senza risparmio, come mia abitudine in tutte le cose (e persone) che amo  -  tutta la mia vita personale e professionale.

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