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  • Giaccherini:|'Colpa nostra la flessione'

    Giaccherini:|'Colpa nostra la flessione'

    Il suo avvio di stagione rispecchia pari pari quello di tutto il Cesena: fuochi d’artificio ed elogi in abbondanza, tutti meritati, nelle prime uscite; poi le difficoltà e il rientro nella normalità nelle ultime esibizioni.

    E’ la storia recente di Emanuele Giaccherini, che della squadra di Ficcadenti è simbolo e attore protagonista: i suoi dribbling, le sue sgroppate e quel gol storico al Milan, gli sono valsi anche la considerazione di Prandelli; quella chiamata del ct poi non è arrivata, ma lui vive la cosa con serenità. 'Mi hanno fatto piacere le voci che mi davano fra gli osservati per la Nazionale — ha spiegato ieri il laterale bianconero —, ma ho sempre saputo che quella strada è lunga e difficile e non mi sono mai illuso più di tanto'.

    La solita pragmaticità mista a umiltà che lo contraddistingue, ma al discorso il ‘Giac’ non ci ha comunque messo una pietra sopra. 'Io adesso devo solo lavorare sodo, giocare parecchie partite bene e farmi apprezzare. Poi può essere che più avanti...'.
     

    Argomento quindi solo rimandato. Meglio tornare in fretta alla realtà bianconera, che dopo i tre stop consecutivi impone una seria riflessione. 'E’ un momento no, ma lo viviamo tutti in maniera serena. Sapevamo che sarebbe stato difficile, anzi noi stessi ci siamo sorpresi per la nostra partenza spedita, perché tutti sappiamo che il campionato del Cesena sarà fatto di sofferenza fino in fondo. Se poi guardiamo la classifica, è vero che dietro abbiamo squadre che non lotteranno per la salvezza, tipo Fiorentina o Roma, ma le nostre dirette rivali sono tutte lì, per cui non è il caso di fasciarci la testa più di tanto'.

     

    Niente drammi, quindi, ma occorre capire cosa non ha funzionato: forse il Cesena è diventato già un po’ prevedibile per gli avversari?

    'Non credo che sia questo — continua Giaccherini —, gli altri studiano noi come noi studiamo loro. Quando si va in campo l’avversario lo si conosce sempre. E’ chiaro che nelle prime uscite forse c’era un atteggiamento diverso da parte di chi ci affrontava. Eravamo una squadra nuova, con parecchi esordienti in A. Forse ora ci prendono con le molle». Questo vale anche per Giaccherini... «Certo, adesso noto che i miei marcatori mi aspettano, difendono su di me con un altro atteggiamento rispetto alle prime uscite, stanno più attenti'.

     

    Adesso bisogna riordinare in fretta le idee e forse la sosta capita nel momento giusto: 'Diciamo che rientrati nello spogliatoio a Udine tutti avremmo voluto giocare il giorno dopo, tanta era la rabbia e la voglia di rifarsi. Oggi, forse, va bene prendere un po’ di tempo per rimettere a punto certi meccanismi. Poi analizzando le sconfitte, a Catania abbiamo fatto la nostra gara e abbiamo preso gol solo su calci da fermo. Con Napoli e Udinese, invece, non abbiamo messo in campo la giusta cattiveria agonistica ed è su questo piano che il mister sta lavorando'.
     


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