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  • Giampaolo, il fratello a CM: 'Milan, che confusione! Tanti problemi e poca professionalità, squadra costruita male'

    Giampaolo, il fratello a CM: 'Milan, che confusione! Tanti problemi e poca professionalità, squadra costruita male'

    • Luca Fazzini
    Ex trequartista, una carriera lunga dal 1987 al 2010, dal Giulianova al Noicattaro. In mezzo esperienze con la Juve, il Bari, il Pescara, il Verona, il Palermo e il Genoa. Federico Giampaolo non è solo il fratello di Marco, è un amante del calcio che dall'anno scorso allena la Recanatese. In esclusiva ai microfoni di Calciomercato.com, racconta: "Sono in casa, come tutti. Ci manca il nostro lavoro, non è facile. Fortunatamente mio figlio, che studia a Milano, è tornato tempo fa, quindi siamo tutti e quattro in famiglia. Giochiamo a burraco con mia moglie e i figli, guardiamo le serie tv. Da un lato è anche piacevole, ma ci manca la quotidianità".

    Ha paura per il futuro della Serie D?

    "Serie A e B hanno le potenzialità per arginare il problema, in Serie D è diverso. Ha 9 gironi, ci sono tantissimi giocatori e non c'è una forza economica. Paura? Questa situazione cambierà il  modo di vivere, nella gestione delle società bisogna capire qual è la soluzione migliore. Servono scelte oculate, il problema è sotto i professionisti. Bisogna essere preoccupati, anche se io ho  la fortuna di avere una società solida e preparata, organizzata".

    Come sta suo fratello Marco? Che rapporto avete?

    "Io sono a Bari, lui è a Giulianova con la sua famiglia. Ci sentiamo spesso, siamo tranquilli. Lui ha fatto un percorso diverso dal mio, abbiamo iniziato insieme nel vivaio del Giulianova, abbiamo giocato insieme in Serie C. Caratterialmente lui è più introverso, non è di molte parole, ma è una persona seria, di cui ci si può fidare, non tradisce mai. Ha dimostrato tutto il suo valore, ha iniziato dalla gavetta, fino agli ottimi risultati in Serie A, poi al Milan non è andata secondo le aspettative. Io ho fatto un percorso diverso, giocando fino a 40 anni. Mi sono appoggiato a lui, sarei un folle se non avessi avuto la capacità di chiedergli consigli". 

    Cosa non ha funzionato nell'avventura al Milan?

    "Marco è andato al Milan meritatamente, ma non gli è stata fatta squadra secondo le sue caratteristiche. Molti giocatori che aveva chiesto non sono stati presi, si è adeguato alla rosa che aveva. In ritiro c'erano pochi giocatori, molti non l'hanno fatto con lui, c'erano tanti problemi da smussare, serviva tempo perché non aveva a disposizione la rosa attuale. Ciò che mi ha sorpreso è stato l'esonero dopo una partita vinta fuori casa. Vero, aveva problemi, ma era a ridosso della zona Uefa. Ho visto poca professionalità. Starà a lui poi chiarire: ci ho parlato, è stata un'occasione persa, avrà da dire alcune cose che non ha detto per rispetto, anche del contratto. Non è stata una bella esperienza". 

    Come vede l'attuale situazione del Milan?

    "Il Milan deve mettere basi solide, ci sono situazioni strane, non da Milan. Il Milan è una grandissima società, servono persone affidabili. I recenti avvenimenti dimostrano confusione, non si capisce chi può operare al 100%, è normale che quando sorgono problemi diventa difficile se non c'è potere decisionale".

    Chiudiamo con il futuro: cosa si augura per lui?

    "Sono certo che avrà la possibilità di trovare altre squadre, non so se in Italia o all'estero. L'esperienza al Milan avrà avuto anche ripercussioni positive per capire a 360 il mondo del calcio. Marco ha passione, voglia di allenare". 

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