Giampaolo: 'Io alla Roma? Non sopporto più di perdere. Praet come Modric e Pjanic, su De Rossi...'
SU DE ROSSI - "È una cosa che mi ha confermato tramite Sabatini qualche settimana fa e che mi aveva anticipato lui lo scorso anno, quando siamo andati a giocare a Roma. 'Quando smetto, mi piacerebbe lavorare con te', mi disse. Le sue parole mi hanno fatto piacere perché De Rossi è un campione. Non lo conosco personalmente se non per qualche scambio di battute, ma è un leader, un pretoriano, un giocatore fidelizzato e questo aspetto di lui mi ha sempre affascinato. È un'idea romantica, ma penso che De Rossi non indosserà la maglia di un'altra squadra italiana: o andrà all'estero o chiuderà la carriera. E credo sia giusto così: le grandi bandiere devono capire qual è il momento giusto in cui smettere e lui lo farà. Chiamata di De Rossi? Sempre acceso il telefono. In barca con me può sempre montare, poi vedremo se andremo a motore, e quindi con una direzione sicura, o se invece andremo a vela, dove ci porterà il vento".
SU QUAGLIARELLA - "Quanti anni giocherà ancora? Siccome fisicamente è integro, per lui sarà sempre e solo una questione di motivazioni: finché le troverà... Se dovesse vincere la classifica dei marcatori, il prossimo anno dovrà iniziare con un nuovo traguardo".
SU PRAET - "Se è da grande squadra? Sì, anche se il ruolo che in futuro lo potrà proiettare tra i migliori d'Europa è quello di play basso, davanti alla difesa, e non di mezzala: avevo deciso di utilizzarlo lì, ma poi è arrivato Ekdal che ci ha dato spessore internazionale. Praet può essere il Modric o il Pjanic del domani perché sa giocare, contrastare e ha l'agonismo giusto".