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  • Giampaolo: 'Piatek ha ritrovato il suo habitat. Torino? Mi sono divertito per un'ora. Sulla fiducia della società...'

    Giampaolo: 'Piatek ha ritrovato il suo habitat. Torino? Mi sono divertito per un'ora. Sulla fiducia della società...'

    • Daniele Longo, inviato a Milanello
    Vigilia di Milan-Fiorentina, i rossoneri non possono più sbagliare dopo le due sconfitte consecutive che hanno aperto lo stato di crisi. Marco Giampaolo presenta i temi della partita nella consueta conferenza stampa a Milanello.

    SULLE SENSAZIONI AVUTE DALLE DICHIARAZIONI DI DONNARUMMA: "Sicuramente mi hanno fatto piacere, io parto dal presupposto che ai giocatori non puoi mentire. Trasmetti i sentimenti, ha un recepito di un certo tipo. Espone determinate cose perchè le sente".

    SULLA SCONFITTA DI TORINO: "Abbiamo avuto il torto di non chiudere la partita, era la strada per la vittoria. Abbiamo perso le coordinate, non abbiamo fatto un buon filtro ma complici alcuni dettagli. Per buona parte della partita mi sono divertito, la squadra giocava. Il giudizio di una partita risente dal risultato finale".

    SULLA DIREZIONE GIUSTA: "Al di là delle scelte, mi preoccupo più della squadra e non del singolo. L'obiettivo era quello di giocare a calcio, di gestire la partita e i suoi tempi, di avere la maggior parte del possesso palla perchè indirizza la partita. Per buona parte della gara ho visto queste cose, l'atteggiamento della squadra mi sembrava convinto. Il dettaglio fa saltare il banco, è stato quella di non chiuderla prima, per certificare la nostra superiorità".

    SULLA FIORENTINA: "Le partite sono tutte complicate, te le devi sudare. La mentalità fa la differenza. Dobbiamo rispettare l'avversario, ma con una mentalità offensiva".

    SULLA SCARSA VENA DELL'ATTACCO E PIATEK: "Prima della partita di Torino era giustificata la critica, non eravamo bravi a creare occasioni. A Torino abbiamo avuto supremazia territoriale, nelle prime quattro abbiamo giocato in un modo ma giovedi in un altro. Non c'è un problema attacco".

    SU LEAO E L'INTESA CON PIATEK: "Piatek ritrova il suo habitat in quella poszione, Leao ha le caratteristiche per giocare lì. L'intesa è figlia delle loro capacità. Rimane difficile il recupero palla quando trovi squadre che si chiudono in 10. Tra loro due c'è intesa, come da parte di altri. Loro due non escludono gli altri. Sono attento a quello che i giocatori riescono a dare in un principio di calcio collettivo".

    SULLA FRAGILTIA' DELLA SQUADRA: "Io credo che si possa anche difendere migliorando il possesso palla. Se la palla ce l'ho io, le occasioni per gli avversari sono minori. La squadra ha temperamento, dobbiamo migliorare la gestione del posesso palla. Non si può dominare l'avversario per 90, allora nei momenti più difficili devi mettere in campo le qualità tecniche".

    SULLA PARTITA DI DOMANI E TURNOVER: "Abbiamo analizzato i dati, oggi facciamo un'altra valutazione e poi deciderò. Sarò attento alle risposte fische".

    SUL 4-3-3: "Devi riuscire a coprire bene il campo. Abbiamo avuto una ottima contrapposizione fino a quando abbiamo perso i riferimenti, mettendo a repentaglio la linea difensiva. Giocando con il 4-3--1-2 abbiamo la linea centrale coperta, ma mancano i rifornimenti sugli esterni e per Piatek'. Dietro tutto questo c'è un lavoro certosino e straordinario che i miei giocatori sono attenti a seguire".

    SE DOMANI PROSEGUIRANNO CON IL 4-3-3: "Si prende una strada e si va avanti con quella. A me non piace cambiare, dobbiamo proseguire in una direzione. I moduli spostano poco, le caratteristiche dei giocatori determinano".

    SUL SOSTEGNO DELLA SOCIETA' E I NUOVI: "Hernandez è stato un mese e mezzo fuori, ha impeto e strapotere fisico. Non siamo stati nella condizione di scegliere, non c'è nessun rammarico.Le sintonie devono essere sviluppate ancora, c'è tanto da fare. Non abbiamo solo 11 giocatori, La fiducia per me non è qualcosa che ti regala perchè sei bello: per voi è il risultato, per altri è dare importanza a un processo di lavoro. So come pensano i club, qualche volta sono stato interpellato. Le valutazioni sono sui contenuti, se il club ha ritenuto di esporsi è perché avrà fatto le sue valutazioni".

    SE HA FATTO VEDERE I GOL DI QUAGLIARELLA DELL'ANNO SCORSO A PIATEK: "Piatek l'anno scorso ha fatto tanti gol, ognuno ha le sue caratteristiche, non ci sono paragoni. Ai miei attaccanti faccio vedere cosa producono loro durante la partita".

    SUL BLACK OUT DI TORINO: "Sono dettagli. Nei due gol Musacchio è l'ultimo responsabile. Sul primo non ne ha. Musacchio sul secondo ha avuto un comportamento difensivo ottimale, abbiamo sbagliato qualcosa prima. Quando abbiamo perso i riferimenti che avevamo inizialmente non ci siamo abituati, mancavano una serie di preventive per non far ricevere Bellotti. Il lavoro collettivo non è stato fatto bene e questo ci ha penalizzato oltre misura. E' impensabile non far fare un tiro in porta all'avversaria, può capitare in una partita".

    SU PAQUETA': "Paquetà ieri si è allenato con la squadra, non ha avuto nessun danno muscolare e può giocare".

    SULL'ATTEGGIAMENTO DI CHI GIOCA MENO: "Chi gioca meno non è contento guai se lo fosse ma ha un atteggiamento professionalmente di un certo livello. Sono ragazzi attenti che fanno le cose per bene, ci sta che non siano contenti ma nessuno che manifesta insoddisfazione plateale".

    SULLE CONDIZIONI DELLA SQUADRA: "I parametri fisiologici e biologici sono molto positivi. Significa che la squadra ha recuperato poi è stata fatta una comparazione con lo storico dei calciatori di cui il club ha a disposizione i dati ma su quelli dove è stato possibile farlo sono positivi, buoni, ottimi, migliori di quello che è lo storico di ognuno di loro".

    SULLE CRITICHE DEI TIFOSI: "Malumori e critiche le capisco. Il Milan non è una cosa così, raccoglie milioni di tifosi, ha storia e bacheca imporante. Capisco i malumori e le critiche, io ho il dovere di continuare a lavorare con impegno, serietà, cercando di migliorare le performance. Mi limito a quello che è il mio compito".

    SE SENTE LA SQUADRA AL SUO FIANCO: "La sento mia, anche se è dei tifosi".

    SULLE CORSIE LATERALI:  "La produzione offensiva a Torino è stata buona anche per caratteristiche. Hernandez va sempre anche quando non dovrebbe, va disciplinato in questo senso. E' un grande giocatore, lo diventerà ma lo è già. Ha bisogno di giocare e acquisire equilibri che lo renderanno più forte. Calabria e Conti ce l'hanno, Rodriguez è più attento e razionale. Hanno sviluppato entrambi bene ma devi comunque avere equilibri e garantire solidità difensiva. Il primo goal lo abbiamo preso su una ripartenza quando potevamo fare il secondo. Il secondo su una ripresa di gioco non ci siamo messi apposto regalando giocatori sopra la linea della palla. Sono tutti dettagli che spostano l'esito. Il Milan deve difendere con l'aiuto collettivo, se giocassimo individualmente lo posso capire ma non siamo così. Il fallo? Lo abbiamo subito".

    SULLA REAZIONE DI DONNARUMMA ALLE CRITICHE: "La squadra la sento mia ma la squadra è dei tifosi. Gigio è un professionista di alto livello, personalità da vendere. Ricordo in passato che ha subito critiche pesanti e ha saputo reagire con spirito e serietà, giocatore freddo. Un fuoriclasse a quell'età. Siamo sottoposti alle critiche, sempre, anche quando vinciamo se non lo abbiamo fatto in modo convincente. Fa parte del nostro mestiere, lo sai che è così. Non  è un optional è tutto compreso".












     

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