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  • Gilardino: 'Cutrone fa bene ad andare via dal Milan'

    Gilardino: 'Cutrone fa bene ad andare via dal Milan'

    Alberto Gilardino, grande ex attaccante del Milan, oggi tecnico del Rezzato, si è concesso alla Gazzetta dello Sport per una lunga intervista, durante la quale ha parlato dell'attuale situazione dei rossoneri, del ritorno di Paolo Maldini e del futuro di Patrick Cutrone.

    Gilardino è nella top-ten dei migliori marcatori di sempre in Serie A, consiglierebbe a Cutrone di cambiare squadra? 
    Sì perché avrebbe più possibilità di essere un riferimento e di giocare con continuità. Può avere un futuro lontano dal Milan, anzi a maggior ragione perché troverebbe gli spazi e di conseguenza la consapevolezza di poter diventare un giocatore importantissimo. Quest’anno si è migliorato e può già fare tutto, esterno, seconda punta o centrale per come attacca la profondità. È giovane e costa già caro, ma io un pensiero ce lo farei”.

    Al Milan può pensarci il solo Piatek?
    “Chi fa trenta gol in Italia deve essere giustamente esaltato. Attacca la porta come me, Giampaolo può essere la svolta definitiva della sua carriera. Ha aiutato Quagliarella a diventare capocannoniere, ha valorizzato tutti gli altri, da Zapata, a Schick a Caprari. Con lui Piatek può entrare nel giro dei centravanti più forti d’Europa”.

    Con lui ci sarà André Silva: merita un’altra chance? 
    “L’ho visto poco ma da quel poco ho notato la qualità tecnica. Vale lo stesso discorso: Giampaolo può farci capire che giocatore è, per gli attaccanti è tra gli allenatori top”. 

    L’allenatore Gilardino avrebbe fatto fatica a gestire un reparto simile? 
    “Da giocatore ho avuto come compagni Sheva, Ronaldo, Pato, Inzaghi... So cos’è la concorrenza. E per i miei principi di allenatore la gestione del gruppo viene prima di tutto. Oggi mi piace dare un’impronta a una squadra e cambiare pochi tasselli, in futuro vedremo. Ma se sei al Milan devi saper fare tutto e Giampaolo è nella fase migliore per il grande salto. Questo è esattamente il suo momento”. 

    Il tecnico Gilardino in che momento è?
    Al Rezzato in D ho capito di poter fare questo mestiere, e allenare mi piace tantissimo. Ho bisogno del campo, ci sto bene e mi sento a mio agio. È stata la mia prima esperienza ed è stata fondamentale per capire lo spogliatoio in cui ti trovi, per la preparazione quotidiana degli allenamenti. Siamo arrivati in semifinale playoff, i ragazzi mi hanno dato tutto. La gavetta serve e non ho fretta, voglio fare tutti i passaggi giusti. Oggi valuterei ogni progetto interessante, se qualcuno vuol darmi fiducia: in C o anche nei settori giovanili, in piazze che conosco o altrove”.

    A Rezzato è stato direttore tecnico per pochi mesi e poi subito in panchina. A chi si ispira? 
    “Ho smesso di giocare e fatto subito l’esame da allenatore, non ho sentito il passaggio. Sono stato allenato da Gasperini, Ancelotti, Lippi, Pioli, Prandelli. La gestione del gruppo è la parte più stimolante, sul gioco ti servono le idee. Giuste, concrete, non necessariamente tantissime”. 

    Il suo ex compagno Maldini è tornato da dirigente. È l’uomo giusto? 
    Più di lui, nessuno. Paolo è la storia e con Boban può fare una coppia vincente. Hanno esperienza, carisma, conoscenze, tutto: con loro il Milan può tornare ai vertici del calcio nazionale e mondiale”.

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