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  • Fiorentina, il nuovo progetto di Macia

    Fiorentina, il nuovo progetto di Macia

    • Luca Cellini

    C'era una volta un settore giovanile della Fiorentina fatto di tanti stranieri pescati da tutto il mondo, che finivano per 'scavalcare' i migliori Under italiani. Il fine ultimo del suo responsabile era centrare vittorie che potessero servire non tanto a dare prestigio alla società, ma ad arricchire il suo palmares da dirigente. C'era una volta quel settore giovanile, e non ci sarà più. Nel giro di poco più di un mese il caposcouting internazionale Eduardo Macia, un passato da dirigente in top club come Liverpool e Valencia, insieme al club manager Vincenzo Guerini ha analizzato a 360 gradi la realtà sottostante alla prima squadra della Fiorentina, con lunghe riunioni, incontri, analisi e profili dei tecnici, dei giocatori e degli staff a loro legati. Il risultato finale è che l'anno prossimo le cosiddette 'Promesse viola' subiranno un cambiamento più o meno radicale

    Non si parla tanto di cambi di allenatori e responsabili delle varie squadre, ma di una migliore ottimizzazione dei tempi e dei campi a disposizione, ma soprattutto di un recupero dei rapporti con i club vicini e una gestione delle risorse umane maggiormente finalizzata alla prima squadra. Di origini e mentalità spagnole, Eduardo Macia vorrebbe dare alla società della famiglia Della Valle, per quanto possibile, un respiro più europeo, e le prime mosse non si sono fatte attendere. Macia (cui presto si potrebbe affiancare Amedeo Carboni) ha parlato chiaro agli attuali dirigenti viola: la prima necessità è quella di un colloquio sempre più fitto fra il tecnico della prima squadra e tutti gli altri allenatori del settore giovanile, con riunioni settimanali e strategie comuni. La seconda è far sì che tutti i giocatori non ritenuti idonei per la prima squadra - o ancora in età per la Primavera - che non saranno ceduti, vengano mandati in prestito in club 'affiliati', prevedendo anche il pagamento di una quota da parte della stessa Fiorentina purchè vengano impiegati.

    Non si ripeteranno i casi di Carraro e Masi, finiti nel dimenticatoio rispettivamente nel Modena e nel Bari, o 'cavalli di ritorno' come Cenciarelli dal Campobasso. In quest'ottica sono già in procinto di lasciare Firenze la prossima estate Svedkauskas, Agyei, Salifu e Acosty, i quali avranno comunque la possibilità di fare quantomeno la prima parte del ritiro con la rosa di Delio Rossi. Confermate le figure dell'area reclutamento, Maurizio Niccolini e Stefano Cappelletti, che da tempo hanno già imbastito le rose per le squadre dei più piccoli, restano da valutare le posizioni del capo degli osservatori Lorenzo Amoruso e di Vincenzo Vergine. Quest'ultimo viene visto come una risorsa dai Della Valle, ma gli sarà lasciata libertà di decisione: del resto è pluridecennale il suo legame con Pantaleo Corvino. 

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