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  • Giovinco: numero 10 alla Mancini dimenticato troppo in fretta

    Giovinco: numero 10 alla Mancini dimenticato troppo in fretta

    • Stefano Benzi
    C’è chi divide i calciatori in macrocategorie: buoni e scarsi, utili e inutili, remunerativi o meno. Io, partendo dal presupposto che ogni giocatore ha un senso in un determinato impianto di gioco se ha le giuste caratteristiche, continuo a sottolineare il nome dei giocatori che mi divertono. Perché hanno un sesto senso, perché sanno alzare il livello di gioco della loro squadra, perché sono creativi e imprevedibili, perché fondamentalmente hanno nel DNA quel qualcosa in più che il loro percorso di crescita rende unico. 

    Sebastian Giovinco è uno di questi: sono rimasto - e continuo a rimanere - abbastanza allibito, di fronte alle considerazioni un po’ grossolane e facilone con cui alcuni tagliano corto sull’argomento con frasi del tipo… “Bella forza, gioca con una squadra canadese in Major League, sarei un fenomeno anche io”. Il campionato MLS al momento è quasi al livello di un buon campionato europeo ma è molto più difficile per via delle distanze, lunghissime, e della formula che prevede estenuanti playoff. Senza contare le coppe: la Champions League della ConCaCaf è un tormento per i viaggi lunghissimi e la cosiddetta coppa nazionale è molto, molto diversa dalla nostra perché coinvolge tutte le squadre di qualsiasi federazione, cosa dalle nostre parti impensabili. In breve: una squadra statunitense gioca più di una squadra italiana e viaggia almeno il doppio, se non di più

    Giovinco ha una qualità non comune che nel corso della mia carriera ho riconosciuto solo a un altro grande numero 10, Roberto Mancini: è in grado di adattarsi a qualsiasi attaccante, è capace di far segnare chiunque. Il suo partner in questo momento è Jozy Altidore, potentissimo ariete che è tornato con le orecchie basse dalle sue esperienze europee ma è letteralmente esploso con Giovinco al suo fianco. Il gol del 2-1 contro Montreal, colpo di testa di Altidore su assist da calcio d’angolo di Giovinco, è stato un vero capolavoro. La loro intesa è impressionante. Sebastian, che si appresta a giocare sabato notte (alle due contro i Seattle Sounders e un altro splendido numero dieci, Nicolas Lodeiro), chiude la sua seconda stagione in MLS esattamente con gli stessi numeri della prima: ventitre gol in trentacinque partite lo scorso anno, una rete e una partita in meno quest’anno. Quindici assist e due triplette al termine della scorsa stagione, quattordici assist e due triplette a oggi nel 2016. Sono numeri indiscutibili. E chi ha visto le partite concorderà con me che Giovinco era e si conferma il miglior giocatore continentale in senso assoluto. 

    Non ho mai condiviso le discussioni su Giovinco come “giocatore scomodo” o difficile da inserire in un impianto di gioco. Ma se penso che avevano detto la stessa cosa di Mancini in Nazionale o di Baggio mi rendo conto che non c’è niente di cui sorprendersi

    Penso che chi ha un giocatore così se lo dovrebbe tenere stretto e il non vederlo in Nazionale è un insulto per tutti quelli che ritengono che il calcio, in fondo, sia ancora uno spettacolo. 

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