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  • Giovinco nuovo Pelé. E Suso ferma i passanti per farsi dei selfie con loro

    Giovinco nuovo Pelé. E Suso ferma i passanti per farsi dei selfie con loro

    Sebastian Giovinco come Pelé, che a fine carriera sceglie i New York Cosmos per chiudere in bellezza una vita calcistica inimitabile. Come quella di Giovinco, appunto. Che a 28 anni, stanco, logoro, dal calcio italiano che lo ha consacrato come l’erede dei più grandi, va a prendersi una meritata pensione in Canada. Se i conti non vi tornano, state sicuri che sono tornati a lui. Ma questo è il mercato dei colpi di scena e dei grandi affari, l’Italia è senza dubbio il centro nevralgico delle trattative di tutta Europa. Podolski e Shaqiri avevano sedici presenze in campionato in due e l’Inter è riuscita a strapparli a due big, che in Champions fanno stragi, Arsenal e Bayern Monaco. A Londra e in Baviera frotte di ragazzini in lacrime con le maglie dei loro (ormai ex) campioni strette al petto ansimante. Il Milan vira su Cerci, il golden boy del calcio italiano (28 anni, alla sua età di solito si ha la bacheca piena e la moglie ubriaca, che magari non dica cose sui social network di cui pentirsi). Lo strappa ai cugini nerazzurri e lo mette in campo per sostituirlo dopo 45’ di partita. Servono altri colpi, e arriva Suso, l’unico calciatore della storia del Milan che a Malpensa fermava i passanti per farsi dei selfie con loro. Un altro esterno offensivo, mentre in difesa Mexes, Zapata, Ramì e Bonera stanno toccando i livelli cosmici di Bogarde e Reiziger. E intanto i rossoneri cercano un’altra punta per far definitivamente diventare pazzo il Pazzo (e ci si chiede cosa debba fare Pazzini per giocare titolare, segnare sulla Luna?). La Sampdoria di Ferrero (e diciamolo: que viva Ferrero!) chiede a Muriel di fingersi un po’ ammalato, per uno sconticino (dopo tutto, quando lavori nel cinema sai come si fa) e lui si fa portare da Udine con la macchina con le quattro frecce a lampeggiare e un fazzoletto bianco a sventolare fuori dal finestrino. E come se non bastasse il colombiano, il presidentissimo blucerchiato tira fuori il leone dal cilindro: Samuel Eto’o. Trentaquattrenne (anche se Mourinho dice che i Tiromancino quando hanno scritto “Quasi 40” pensassero a lui), con ancora il graffio del predatore, pronto a infiammare il Marassi e la Serie A tutta. Zamparini rinnova i contratti di Dybala, che a sua detta vale quanto Ronaldo, quanto Messi e quanto il Papa (non a caso sono argentini entrambi), e di Vázquez, fino al 3200, con una clausola di rescissione pari al prodotto interno lordo del Lussemburgo. Quando vendi Cavani per due spicci qualcosa ti cambia nella vita. Maxi Lopez da Verona, quartiere Chievo, a Torino continua la sua opera di avvicinamento a Milano, indovinate voi perché. E stiamo entrando nei giorni caldi, gli ultimi quindici, dove può ancora succedere di tutto. Persino che Osvaldo cambi la ventinovesima squadra in Serie A della sua carriera. Stay tuned, e sempre viva il calcio (mercato).

    Marco Marsullo @MarsullOfficial
     

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