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  • Rossi al Napoli:| Pastorello ammicca

    Rossi al Napoli:| Pastorello ammicca

     

    Da una parte il ronzio sempre più forte della stampa spagnola, dall’altra le parole lapidarie di Federico Pastorello, il suo potente procuratore.«No, Giuseppe ora deve solo pensare a star bene e a giocare un grande Europeo con la Nazionale di Prandelli. Per il mercato c’è tempo. E di lasciare il Villarreal non se ne parla ancora». Giuseppe, s’intende, è Giuseppe Rossi, il Pepito d’Oro vecchio sogno di De Laurentiis.

    Pastorello, come sta Rossi? «Lavora tanto, ha iniziato la riabilitazione dopo l’infortunio. Non si è fermato neanche a Natale. Credo che, se verranno confermati i tempi di recupero che mi hanno riferito i medici, ci vorranno almeno tre mesi perché ritorni in campo. Poi dovrà fare un grande Europeo».

    Il momento negativo del Villarreal può cambiare le strategie di mercato degli spagnoli? «Non so cosa succederà se non si qualificherà alla Champions. Però non è la prima volta partono male e poi recuperano nel girone di ritorno. So che sia a me che a Rossi è molto dispiaciuto l’esonero di Garrido con cui Giuseppe si è trovato molto bene».

    Domanda a bruciapelo, può venire al Napoli? «De Laurentiis non perde occasione per spendere parole di affetto con lui. So che si sono incrociati prima della gara di Champions e il presidente gli ha detto di tenersi pronto, che il tempo a Napoli è sempre bello…».

    Un affare che si può fare? «Beh, il mio amico Riccardo (Bigon, ndr) sa quali sono le condizioni per ingaggiare il giocatore. Mai dire mai. Ma ripeto, ora nella testa di Giuseppe c’è solo il recupero della forma migliore».

    Lui vuole gli Europei? «Sì, Prandelli lo aspetta e lui non vede l’ora di indossare nuovamente la maglia della Nazionale. E quella sarà la sede migliore per far vedere quanto vale».

    A proposito di Bigon, gli ha offerto qualche giocatore per gennaio? «Sì, Muntari. Ma è ovvio che il centrocampista lascia l’Inter per giocare titolare. E a Napoli sarebbe difficile avere questa certezza».

     

    Neppure Vargas ce l’ha, secondo lei? «Soprattutto lui, per il ruolo che ha. Non vedo come nel breve termine possa togliere il posto a uno tra Cavani, Lavezzi o Hamsik».

    C’è una moda sudamericana negli ultimi tempi. Che ne pensa? «Penso che, brasiliani a parte che sono una certezza per serietà e rendimento, siano delle grandi scommesse».

    Compreso questo giovane cileno? «Il calcio cileno è in grande crescita. Sanchez ha fatto da spot per molti talenti di quel Paese. Vargas era negli scout di tutti i top club europei. Il Napoli di sicuro lo ha soffiato a molte contendenti».

    Candreva è un altro dei suoi assistiti che cambierà squadra? «Sì è vero. Al Cesena non sta andando come previsto. Stiamo cercando delle soluzioni che possano accontentare il giocatore».

    Che mercato sarà questo di gennaio? «Ci sono pochi soldi, tanti scambi e tante operazioni al risparmio: qualcuno proverà a sfoltire la rosa, magari accollandosi anche gran parte dell’ingaggio».

    Qualche colpo ci sarà? «Quelli di cui si sa: Borriello andrà alla fine alla Juventus e Tevez finirà al Milan, anche se so che il club rossonero lo vuole in prestito senza diritto di riscatto».

    C’è aria di austerity? «È vero. Ed è quello che dicevo prima: denaro in giro ce n’è poco».

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