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  • Giusto e inutile, il pari condanna Roma e Inter alla mediocrità

    Giusto e inutile, il pari condanna Roma e Inter alla mediocrità

    • Giancarlo Padovan
    Tutto molto bello, certamente giusto, probabilmente inutile. La Roma resta lontana dal quarto posto, l’Inter aggancia il Napoli che, però, gioca questa sera a Bergamo e può tornare a meno 8 dalla Juve. E siccome - per ora e forse per sempre - ci si sfida  cercando di conquistare il titolo di anti-Juve, Spalletti ha di che rammaricarsi. All’Olimpico la sua squadra ha allungato due volte - prima con Keita e poi con Icardi - e due volte è stata raggiunta dai giallorossi: Under, da fuori, ha fato 1-1; Kolarov, su rigore, ha sigillato il 2-2.

    L’Inter ha tenuto di più la palla, costruito maggiormente (sia con la manovra e sia con la ripeartenze), concluso di più. Ma la Roma ha colpito un palo (Florenzi) e reclamato un legittimo rigore (fallo di D’Ambrosio su Zaniolo) prima che l’Inter segnasse il gol dell’1-0.

    L’arbitro Rocchi è stato pessimo. Non solo non ha visto l’intervento in area nerazzurra, ma aveva anche ignorato il tocco di gomito di Brozovic su spizzata, involontaria, del compagno Skriniar. Per fortuna di tutti (la Roma, Rocchi, l’equità), il silente Fabbri al Var (perché non è intervenuto nel primo caso?) ha rilevato l’omissione di Rocchi richiamandolo al monitor: rigore lapalissiano perchè Brozovic allarga il gomito e colpisce d’istinto la palla.


    Spalletti ha schierato il 4-3-3 con Joao Mario, Brozovic e Borja Valero in mezzo; Keita, Icardi, Perisic davanti. Di Francesco, invece, ha mantenuto il 4-2-3-1, alzando l’universale Florenzi a esterno di sinistra nei tre dietro Schick, dando fiducia a Zaniolo e recuperando Under, acciaccato dell’ultimissima ora. Senza De Rossi, Dzeko, El Shaarawy, Lorenzo Pellegrini e Karsdorp si poteva andare incontro ad una figuraccia. Invece la Roma ci ha messo ardore e manovra, corsa e intensità, compattezza e coraggio. Se dopo quaranta minuti, i giallorossi fossero stati in vantaggio, nessuno avrebbe avuto alcunché da eccepire.

    L’assist di tacco di Schick per Florenzi (26’, palo pieno, decimo legno della stagione) ha rappresentato una giocata al limite del sublime, mentre la replica di Icardi (30’), su assist di Brozovic, è ordinaria amministrazione. Piuttosto va rimarcato che Olsen è stato pronto a ribattere.

    Il gol di Keita (37’, destro sporcoma al volo)) ha fatto da spartiacque. A propiziarlo un’iniziativa, a destra, di D’Ambrosio che ha crossato a mezza altezza. Non era la prima volta che si vedeva l’esterno in azione. L’aveva già fatto con un invito per la testa di Perisic (20’) e con un suggerimento a Keita (35’) chiuso con un altro colpo di testa. Un minuto dopo (36’), però, sempre D’Ambrosio, nella propria area, aveva steso Zaniolo. Se Rocchi avesse visto o il Var fosse intervenuto, forse l’Inter non avrebbe segnato nel rovesciamento di fronte.

    La Roma, scossa ma non piegata, ha risposto (40’) grazie ad una punizione di Kolarov sotto la traversa (grande deviazione di Handanovic). Tuttavia, dopo l’intervallo, avrebbe potuto capitolare ancora se Icardi, servito superlativamente da Joao Mario al centro dell’area, non si fosse fatto respingere il tiro da Santon (51’).

    Il pareggio (52’) è venuto fuori dal contesto del calcio manovrato. Under, ricevuta palla al limite, ha sfruttato la latitanza di Asamoah (ha tardato ad alzarsi) e di Keita (ha tardato a ripiegare) e ha scoccato una freccia di sinistro che ha trafitto Handanovic.

    C’è stato un solo momento in cui la Roma avrebbe potuto rovesciarla ed è stato al 55’, quando ancora sulla destra - la sinistra della difesa interista - hanno sfondato Santon e Nzonzi. Il francese, che doveva concludere di potenza e/o precisione, ha tirato addosso a Skriniar.

    La partita - ammesso che ce l’abbia mai avuto - ha perso progressivamente di equilibrio: squadre lunghe e contropiedi corti. Il preludio al nuovo vantaggio nerazzurro (65’, testata di Icardi su angolo di Brozovic, colpevole Manolas che si fa anticipare) è stata una ripartenza in campo aperto cinque contro tre. Perisic ha sprecato su assist di Politano (entrato per Keita al 62’), ma dalla bandierina ha rimediato il capitano.

    Pur non essendo in pieno controllo, la partita era dell’Inter che, in vantaggio a poco meno di mezz’ora dalla fine, avrebbe potuto gestirla negli spazi concessi dalla Roma. Invece (72’) è arrivato il rigore causato da Brozovic e trasformato da Kolarov.

    Fino alla fine le due squadre hanno provato a vincerla, ma l’Inter è stata poco lucida e la Roma stanca, nonostante l’ingresso di Kluivert, Perotti e Pastore. Vecino per Borja e Lautaro per Perisic sono stati cambi che non hanno inciso.
    Spalletti, espluso, ha perso una grande occasione sulla via della definitiva grandezza. Di Francesco, nel mirino dopo Udine e la sconfitta casalinga con il Real, almeno respira.


    Roma-Inter 2-2

    Marcatori: 38′ Keita, 9'st Under, 26′st Icardi, 29'st Kolarov
    Assist: 9'st Cristante, 26'st Brozovic

    Roma (4-3-3): Olsen; Santon (24'st Kluivert), Manolas, Jesus, Kolarov; Cristante, Nzonzi; Under (38'st Pastore), Zaniolo (32'st Perotti), Florenzi; Schick.
    All.:  Di Francesco.

    Inter (4-3-3): Handanovic; D’Ambrosio, Skriniar, de Vrij, Asamoah; Joao Mario, Brozovic, Borja Valero (35'st Vecino); Perisic (35'st L. Martinez), Icardi, Keita (28′st Politano).
    All.:  Spalletti.

    Ammoniti: 3'st Asamoah, 34'st Kolarov

     

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